Accesso dei cittadini agli atti di gestione della cosa pubblica? si può fare (di Guido Grossi)

Premessa

LʼEuropa è un luogo oscuro che vuole deliberatamente limitare la sovranità ed il controllo democratico da parte dei suoi cittadini. Qualcuno strillerà: “vero.. è proprio così..” mentre altri penseranno: “falso, lʼEuropa sì che è un posto civile.. altro che Italia”.

Probabilmente, ognuno manterrà la stessa opinione che aveva prima. Purtroppo, qualcuno la modificherà in base al grado di stima e fiducia personale o disistima e mancanza di fiducia personale nei confronti del relatore. Facciamo uno sforzo mentale non indifferente: cancelliamo dalla nostra testa le impressioni appena suscitate. Facciamo finta di non aver letto quanto sopra e…ricominciamo da capo. Lʼarticolo, comincia così:

Diritti e responsabilità nellʼinformazione

La prima cosa che si trova, in alto a sinistra, navigando sul sito ufficiale dellʼUnione Europea, è un “Avviso Legale Importante”:

Clausola di esclusione della responsabilità.

Il presente sito della Commissione Europea consente al pubblico un più ampio accesso allʼinformazione relativa alle sue iniziative e, più in generale, alle politiche dellʼUnione Europea. Lʼobiettivo perseguito è quello di fornire una informazione aggiornata e precisa. Qualora dovessero essere segnalati degli errori, si provvederà a correggerli. La Commissione non si assume alcuna responsabilità per quanto riguarda le informazioni contenute nel sito.” … E continua il disclaimer.

Se non crediamo ai nostri occhi, verifichiamo di persona: http://europa.eu/index_it.htm Proseguiamo nella lettura del sito, informiamoci fino in fondo, chiediamoci come funziona. Avremo così sperimentato il brivido dellʼaccesso immediato – non mediato da altri – allʼinformazione originale. Al “fatto”, come dicono – ma raramente forniscono – i giornalisti.

A questo punto, possiamo anche riprendere in mano la prima frase, quella in premessa, cancellata dalla nostra mente. Era solo unʼopinione, senza il fatto. Cosa che, purtroppo, rappresenta lo standard che ci offre il sistema dellʼinformazione dei mass media. Sistema poco libero e poco professionale. Naturalmente questʼultima frase rappresenta un giudizio, ognuno è quindi libero di mantenere la propria opinione a riguardo.

La differenza più importante fra i due percorsi è che, in seguito allʼaccesso diretto alle informazioni, le opinioni potrebbero essere cambiate. Soprattutto, è cambiato lʼatteggiamento critico. Se il tema ci interessa davvero ci sarà venuta voglia, di sicuro, di continuare la navigazione. Di cercare di capire come si prendono le decisioni nellʼUnione Europea. Come interagiscono gli organi. Come, quanto, cosa, quando… si riservano il diritto di comunicare ai cittadini le decisioni prese.

Altro aspetto importante. Leggiamo una cosa che non capiamo o che non ci convince? Abbiamo il diritto di chiedere spiegazioni o di avanzare commenti. Perfino proposte: http:// europa.eu/abouteuropa/index_it.htm. Ottimo.

Peccato, però, che non abbiamo il diritto ad una risposta, tanto meno una indicazione dei tempi. Figuriamoci poi se qualcuno si sogna di sanzionare la mancata o incompleta o inesatta risposta. Eʼ da un poʼ che ne aspetto una: proprio un chiarimento su quella esclusione di responsabilità…

Ecco, la mia idea del diritto ad una informazione completa, corretta, trasparente, non mediata, è diversa. In due punti fondamentali. Due punti che invertono il rapporto fra rappresentanti e rappresentati. Fra diritti e responsabilità. E spero ardentemente sia una idea condivisibile.

In Europa – ma anche in Italia, seppure in maniera diversa, più bizantina – la situazione attuale è: il rappresentante mette a disposizione dei cittadini tutte le informazioni sugli atti e le leggi ufficiali, nei modi previsti dalla legge. Se il cittadino non capisce (sic!) ha la possibilità – ma non sempre – di chiedere chiarimenti. La risposta appare, spesso, come una concessione. Non sempre sono previsti tempi. Nulla definisce quali domande siano pertinenti e quali non meritino una risposta. Rare e irrisorie sono le sanzioni previste per la mancata risposta.

Avete provato a leggere una Gazzetta Ufficiale? Non è sufficiente una laurea in giurisprudenza e, a volte, neppure una esperienza professionale diretta nella materia interessata per comprendere pienamente cosa cambia con le nuove disposizioni. Avete provato a partecipare ad un asta giudiziaria? Il diritto del cittadino a ricevere una informazione diretta, chiara, esauriente, trasparente, è sostanzialmente negato.

Eʼ bene per noi cittadini fare uno sforzo per pretendere il rispetto del diritto fondamentale che ci compete. Il rappresentante è – deve essere – al nostro servizio. Ha sempre la responsabilità individuale delle azioni che compie. Più è alta la posizione che ricopre, maggiore la sua responsabilità. Quella clausola di esclusione alla responsabilità della Commissione Europea è lo schiaffo più bruciante che possa mai ricevere lʼidea stessa della Democrazia.

Il rappresentante deve avere ed avvertire, sempre, la responsabilità – piena – di offrire spontaneamente una informazione completa, trasparente, tempestiva. Il dovere di rispondere in maniera chiara ed esauriente entro tempi accettabili. Se non adempie al suo dovere deve essere sanzionato. Se insiste deve essere rimosso. Siccome una legge così non la proporranno mai, i nostri rappresentanti, la vogliamo proporre noi, cittadini sovrani.

La Proposta

Vogliamo una Legge sugli Organismi Pubblici di Controllo Democratico. Qui troviamo il testo integrale: https://www.facebook.com/notes/guido-grossi/legge-sugliorganismi-pubblici-di-controllo-democratico/236786633046386

Non solo può essere commentata. Eʼ liberamente modificabile, perché ancora non è iniziata la raccolta firme. La partecipazione di tutti è anima e struttura della Democrazia. Gli OPCD sono associazioni di diritto privato a statuto democratico. Hanno diritto ad avere un luogo fisico per gli incontri, dotato di accesso ad internet e messo a disposizione dagli enti locali. In questi luoghi è agevolata la comprensione condivisa fra tutti i cittadini che abbiano interesse a ricevere informazioni dirette, trasparenti e complete sulle attività dei rappresentanti.

Gli organi dello stato, degli enti locali e degli enti pubblici interessati hanno il dovere di predisporre appositi siti internet dedicati allʼinformazione verso tutti i cittadini (raggiungibile, quindi, ovunque). Questi siti devono avere carattere interattivo facilitato.

La PA ha il dovere di provvedere alla pubblicazione sistematica ed integrale dei principali atti di interesse generale (bilanci, piani urbanistici, contratti con privati, posizioni di conflitto di interesse, trattamento economico dei rappresentanti, costo di mantenimento degli organi pubblici, etc.).

Eʼ sempre possibile chiedere informazioni su qualsiasi altro atto relativo alla gestione della cosa pubblica. Eʼ sempre possibile chiedere chiarimenti, approfondimenti e delucidazioni. La mancata risposta da parte dellʼorgano è sanzionata duramente. Lʼinsistenza porta allo scioglimento dellʼorgano stesso.

Conclusioni

Chiunque pensi che la mancanza di accesso diretto alle informazioni sia alla base della immensa e pericolosa distanza che si è creata fra rappresentanti e rappresentati, radice del sentimento di “anti politica”, dovrebbe desiderare di sostenere e cercare di migliorare questa iniziativa. Chiunque pensi che la disponibilità di informazioni complete e trasparenti sulla gestione della cosa pubblica possa rappresentare il deterrente più efficace per combattere la corruzione, gli sprechi, il conflitto di interessi, la collusione con ambienti affaristici e mafiosi, dovrebbe desiderare di sostenere e cercare di migliorare questa iniziativa. Chiunque desideri integrare gli strumenti della Democrazia Diretta, per rendere più adeguata la Democrazia Rappresentativa al rispetto della sovranità popolare, dovrebbe desiderare di sostenere e cercare di rendere migliore questa iniziativa.

Solo una partecipazione dei cittadini consapevole e responsabile – e quindi pienamente informata – alla gestione della cosa pubblica, può consentirci di superare il momento critico, difficile, denso di rischi che stiamo attraversando. Facciamo le nostre scelte. Assumiamoci le nostre responsabilità, per pretendere che i nostri rappresentanti si assumano le loro.

Guido Grossi

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