I migranti fuori dalla retorica

corona di fiori migrantiOgni volta che muore qualcuno nei barconi dei trafficanti di esseri umani si levano alti e accorati appelli contro l’orrore dei disperati che vogliono fuggire dall’Africa e trasferirsi in Europa.

Da che mondo è mondo nessuno mai ha fermato le migrazioni degli esseri umani. Se la razza umana non fosse nomade per sua natura adesso staremmo tutti in Africa dove è diventato bipede il primo ominide. Ovviamente le migrazioni sono sempre state accompagnate da tragedie rispetto alle quali le morti nel Mediterraneo sembrano cosa lieve, molto lieve, ma inaccettabile (e per fortuna!) per la nostra sensibilità di occidentali nel XXI secolo.

Guerre, massacri di intere popolazioni, distruzioni, scontri cruenti  di ogni tipo hanno costantemente accompagnato le migrazioni. La favola di un’umanità che si sposta sul pianeta Terra in amorosa concordia non può essere proposta nemmeno ai bambini talmente è irreale. L’idea di un occidente che organizza la migrazione di milioni di persone andando a prelevarle nei loro paesi senza limiti di numero e assicurando a tutti casa e lavoro sulla base del “sacro principio” di accoglienza è talmente fuori dalla realtà che rischia di scatenare la reazione opposta.

barcone migrantiCiò detto bisogna pure fare delle scelte politiche più sensate di quelle che sono state fatte sinora perché le scelte politiche hanno sostituito le guerre e i massacri (in occidente oggi è così e speriamo lo sia per sempre). Innanzitutto, come ripetono in tanti, queste scelte devono essere compiute a livello europeo perché la destinazione dei migranti è l’Europa e non solo l’Italia. In secondo luogo bisogna puntare a limitare le partenze selezionando sul posto le richieste di asilo e aiutando i popoli a vivere meglio nei loro territori perché i paesi europei non hanno capacità illimitate di accoglienza.

In terzo luogo chi chiede asilo lo deve chiedere a tutti i paesi dell’UE che devono ripartire gli arrivi sulla base di scelte condivise. In quarto luogo e infine il trasporto deve essere realizzato a spese e con la garanzia dell’UE.

Soltanto così si riuscirà a gestire un fenomeno epocale che l’Italia da sola non può fronteggiare. La missione “Mare nostrum” è un generoso tentativo di fare qualcosa che costa molto e incentiva gli scafisti a mettere in mare imbarcazioni destinate al naufragio sapendo che, probabilmente, una nave militare italiana salverà i migranti. Continuare così non serve a nulla: o c’è una svolta o arrendiamoci al prezzo da pagare ad una migrazione di massa lasciata a se stessa

Claudio Lombardi

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