Il fascino di Tsipras

Il fascino di Tsipras copre tutto. Nei commenti entusiastici degli ammiratori nostrani scompare la consistenza degli astenuti (quasi il 40%); non suscita critiche una legge elettorale che con il 36 attribuisce quasi la maggioranza assoluta dei seggi; nessuna critica anche per l’alleanza di Tsipras con una formazione di destra senza congressi, deliberazioni degli organi dirigenti, referendum tra gli iscritti; esaltazione per il programma di questa alleanza centrato sulla fine dell’austerità; nessuna domanda se sia giusto dirottare rabbia e disperazione verso un finto nemico esterno (la “perfida” troika) quando bisognerebbe che dicesse su che basi intende ricostruire il suo paese senza rifare gli errori del passato. Un tipico espediente da demagogia pura.

Insomma una parte della sinistra italiana sempre pronta a spaccare il capello in quattro e a sollevare problemi e dubbi su tutto è rimasta folgorata da Tsipras a tal punto che non vede più nulla. Vuole fare come lui e basta. Cosa però?

Fine dell’austerità. Tsipras non vuole uscire dall’euro ovviamente. Dove troverebbe un altro contesto internazionale disposto a dare soldi senza garanzie e in parte a fondo perduto? Non lo ammette però, ma proclama di voler stracciare i patti con l’Europa dando per scontato che i governi europei non pretendano indietro i loro soldi. Persino il piano di emergenza (giustissimo!) per il popolo greco non si sa come sarà finanziato. Scommettiamo che chiederà i soldi all’Europa? Intanto, però, mancano al bilancio greco qualcosa come 77 miliardi di tasse non pagate, pare, nell’ultimo anno. Che dice Tsipras su questo? Boh, però assicura che è una svolta storica e che la parola austerità sarà cancellata. Ma le cause di fondo della crisi greca che dura da anni quali sono? Meglio non toccare questo argomento che si rischia di perdere i voti.

Insomma tante chiacchiere e propaganda che servono per andare alla trattativa europea facendo la voce grossa, sperando che il ricatto dell’uscita dall’euro funzioni ancora e rinvii di qualche anno i problemi veri. Cosa c’è di così entusiasmante per gli ammiratori nostrani di Tsipras?

Speriamo solo che qualcuno in Europa stia al gioco e colga l’occasione per quel cambio di politiche che da tempo è maturo

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