La polizia e noi

Dice il capo della polizia: “Noi abbiamo avuto un cretino che dobbiamo identificare, e che va sanzionato perché ha preso a calci una ragazza che stava per terra“. La procura di Roma ha aperto un fascicolo processuale sul caso dell’agente e il Questore di Roma annuncia indagini per scoprire il responsabile.

Insomma la reazione che ci si aspetta in uno stato democratico quando la polizia compie degli atti di violenza brutale e gratuita c’è. Ora, ovviamente, ci vuole anche la punizione del funzionario che ha colpito la ragazza a terra perché alla polizia non possono essere consentite deviazioni di alcun tipo.

La polizia dispone dell’uso della forza solo per difendere la libertà di tutti e per impedire che si commettano reati. Quando viene usata violenza contro persone inermi la colpa è doppia perché viene colpita anche la fiducia dei cittadini nello Stato. Nessuna scusante quindi, ma anche nessuna confusione tra atti di violenza vergognosi e la funzione che esercitano le forze di polizia che è fondamentale e preziosa per la società.

Sarebbe giusto anche ricordare i tanti agenti feriti durante il loro lavoro che troppo spesso sono considerate conseguenze “inevitabili” di manifestazioni di protesta che per essere legittime dovrebbero escludere tassativamente ogni violenza

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