La trasparenza? Per esempio New York

Tratto dal sito www.romafaschifo.com ripubblichiamo l’analisi e le immagini di un articolo che risale a maggio del 2016 dedicato alla trasparenza nel rapporto con i cittadini a New York. Poiché in Italia e a Roma in particolare la trasparenza sembra qualcosa di difficile, fumoso e addirittura irraggiungibile è utile vedere come hanno fatto in una delle capitali del mondo. Come si capisce leggendo e guardando le immagini il problema non è tanto di modalità per attuare la trasparenza, ma di cultura civica e di rapporto tra spazio pubblico e cittadini.

“Si può parlare di una città e, con lei, di una intera cultura semplicemente analizzando con qualche foto la segnaletica di cui questa città si è dotata? Semplicemente mettendo sotto il faro dell’attenzione l’insieme di convenzioni grafiche che, mediate dalla legge, riescono a regolare l’interazione tra i milioni di uomini che percorrono l’agglomerato urbano.

ciclabili-new-yorkCi abbiamo provato con New York con risultati interessanti e, soprattutto, prontamente utilizzabili nella nostra città. Quando parliamo di segnaletica non parliamo soltanto di segnaletica orizzontale, come quella qui a lato, che ha permesso con pochi soldi e qualche mano di vernice di realizzare in tutta la città centinaia a centinaia di km di piste ciclabili semplicemente, grazie alla segnaletica, spostando la sosta delle vetture verso il centro della carreggiata. Parliamo anche e soprattutto di segnaletica, diciamo così, commerciale, burocratica diciamo. …. Ecco il nostro contributo per segnalare quali rivoluzioni si potrebbero fare in questa città applicando anche solo una parte delle banali e non costose misure di trasparenza che a New York sono la norma.

licenze-ambulanti-new-yorkPrendi gli ambulanti per esempio. Da noi sono un problema micidiale: impossibile sapere se sono regolari o no, impossibile sapere se possono stare lì o no. … Un sistema fatto apposta per generare abusivismo e furbizie. A New York anche questo miserabile venditore di frutta ha la sua card – obbligatoria da esporre – attaccata al carrello. Cosa c’è nella carta lo vediamo qui sotto: un codice, un codice QR per permettere ad ogni cittadino (!!!) di controllare con una foto, la data di scadenza, l’area dove il carrello può sostare e il numero di telefono sempre per i cittadini (!!!) per segnalare anomalie in maniera anonima. Nel mondo si chiama collaborazione tra istituzioni e cittadini, a Roma – la città con la mentalità più mafiosa d’Italia – ti direbbero che sei un “infame”, una “spia” e che fai delazione.

licenze-ambulanti-2Una parentesi andrebbe aperta sui costi delle licenze. Sono variabili, molto variabili. In alcuni parchi ultra periferici anche molto bassi: 700 dollari all’anno (ricordiamo che sono così basse anche per i nostri ambulanti, pure quelli che pur pagando 1000 euro all’anno ne guadagnano 1000 al giorno!) ma in alcuni casi si cresce moltissimo fino ad una 20ina di licenze i cui fees superano i 100mila dollari e, in pochi casi, anche 200mila. Pensate quanti soldi fa la città di New York grazie ai suoi ambulanti. E pensate come è difficile, semplicemente grazie alla banale trasparenza di questo foglietto, essere abusivi. E quando la licenza scade, va all’asta e vince chi offre di più. Solo dalle licenze rilasciate nei parchi, la città guadagna 5 milioni di dollari.

Ma la trasparenza sta anche nei lavori pubblici, a tutti i livelli. Come vedete qui sotto. sia quelli privati che quelli pubblici. Non di rado le società che ultimano i lavori si pubblicizzano vantandosi del buon lavoro compiuto.

ristrutturazioni-new-yorkSorprendente poi per noi è la trasparenza (signori, la trasparenza è gratis!) dei lavori privati. Ogni stabile interessato ai lavori (pensate a Roma l’omertà che vige, contra legem, sui lavori domestici: tutti fanno quel che gli pare senza comunicare alcunché, senza chiedere permessi, senza esporre all’esterno informazioni su quanto si sta facendo) deve esporre all’esterno tutta la lista dei permessi ottenuti. Ad una rapida lettura degli stessi si capisce alla perfezione che lavori si faranno, quali materiali si utilizzeranno, cosa si modificherà. Nella più totale trasparenza e con la possibilità di segnalare anomalie al numero di telefono dell’amministrazione. Questo qui sopra sarà un nuovo ristorante e dai permessi si può risalire a tutti i dati a riguardo, a Roma i cantieri clandestini sono all’ordine del giorno e i cittadini di uno stabile non hanno mai il diritto di sapere, con trasparenza, chi sta aprendo, che lavori farà, se questi lavori sono o non sono autorizzati e se sono conformi al progetto originale. A Londra (non sappiamo se anche a New York) è possibile anche entrare nel sito del comune e controllare se il progetto che il titolare ha depositato è uguale a quello effettivamente realizzato. Ogni cittadino può liberamente fare il proprio sopralluogo, e lo fa nel proprio interesse perché a New York non vogliono fare la fine dei cittadini del Lungotevere dove per quieto vivere (e per mancanza di trasparenza sui lavori) si è lasciato fare il signore di sopra che toglieva tramezzi e muri portanti salvo poi perdere la casa.

cantieri-new-yorkIdem per quanto riguarda i grandi lavori di architettura ed edilizia. Ogni cantiere, in questo caso, è dotato di finestre per sbirciare dentro in maniera trasparente e non fraudolenta. Una scritta, su ogni cantiere, invita a segnalare ad un determinato numero di telefono l’eventuale presenza di operai senza casco.

Ma la trasparenza diventa particolarmente interessante – specie se confrontata alla nostra situazione assolutamente fuori controllo – se la riportiamo nel mondo delle occupazioni di suolo pubblico relative ai tavolini. Tema sensibile a Roma.

occupazione-suolo-pubblicoGuardate questa situazione. E’ la situazione di tutti i dehors della città: ci sono i tavolini? Allora ci deve essere questo cartello. Se non c’è i tavolini sono abusivi. Ma è così evidente che lo sono, che automaticamente tavolini abusivi non ne vedi. Così tutti i ristoranti possono chiedere tavolini, la città dà concessioni serie, che scadono, con un mix di tavoli e sedie (non si procede a metro quadro, ma ad un mix di tavoli e sedie: è molto più facile da controllare), e gli introiti sono notevolissimi. E tutti possono, in trasparenza, controllare: il foglio indica quanti tavoli, quante sedie, quando è stata concessa la licenza, quando scade. occupazione-suolo-pubblico-new-yorkA costo zero, con un semplice software e con un file pdf inviato agli esercenti con obbligo di stampare e di esporre in maniera visibile si è reso davvero molto difficile il problema dell’abusivismo. Altro che borchie e altre sciocchezze simili. Davvero tutto questo sarebbe impossibile da noi?

Peraltro come è noto a New York i locali hanno l’obbligo di esporre un’altra cosa all’esterno: il grado di livello sanitario. Che può essere A, B o C e che indica ai consumatori quanto è alto il livello di igiene del ristorante dove stanno entrando. E se becchi una B o un “grade pending”, sei costretto ad esporlo.igiene-ristoranti Nel mondo questa la chiamano trasparenza, da noi si appellerebbero alla gogna mediatica. ….

Guardate questo eccellente ristorante di dumpling e noodles sulla Seconda Avenue. partecipazione-new-yorkHa chiesto di avere tavolini all’aperto ed ecco che succede. Appare un foglio dove si dice alla cittadinanza: questi hanno chiesto tavolini, se avete qualcosa da dire ci vediamo il giorno tale nella sala comunale a parlarne. Così non esistono comitati, non esistono denunce anonime, non esistono finte associazioni di quartiere che per garantirsi un po’ di silenzio serale mettono a rischio economia, tasse che la città potrebbe incamerare e posti di lavoro.

multe-auto-new-yorkAncora, a costo zero, un esempio straordinario (e a costo zero!) di trasparenza. Ma cosa diamine ci vorrà a copiare pratiche simili? E avete notato come quasi dappertutto ci sia il codice a barre? Sta anche sulle macchine, ebbene sì. Serve per fare le multe. Trasparenza, velocità, praticità. E consapevolezza che non si scappa. Se sai che non scappi, ti compirti molto ma molto meglio. E magari invece di parcheggiare male utilizzi i parcheggi a pagamento (guardate i costi) o quelli in struttura, per modici 16 e passa dollari per ogni mezz’ora. Ma da noi è un furto passare da 1 a 1,5 euro all’ora. Ci rendiamo conto che viviamo in un mondo a parte che non ha raffronti da nessuna parte del pianeta? Anche a Napoli la tariffazione della sosta costa il triplo che da noi…..

hot-spot-new-yorkInteressante, per finire, l’ultimissima novità in città: si stanno togliendo tutte le cabine telefoniche e al loro posto stanno nascendo – a proposito di segnaletica – queste strutture a totem. Ci passa un po’ di pubblicità, un po’ di messaggi della città, si possono usare per telefonare (gratis!) in tutti gli Stati Uniti e per navigare gratis su web, mail e mappe. E tutto intorno diffondono un potente segnale wi fi oltre a permettere a chi ne ha bisogno di ricaricare il telefonino”

L’intero articolo qui http://www.romafaschifo.com/2016/05/di-cosa-parliamo-quando-parliamo-di.html?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *