Larghe intese e grandi coalizioni? No, destra e sinistra (di Salvatore Sinagra)

larghe intese nebbiaL’uscita di Berlusconi dalla maggioranza di governo non fa venir meno l’esigenza di ripensare alle larghe intese. Con il governo Monti PD e PDL furono “costretti” in una situazione di emergenza a convivere sotto uno stesso tetto, ma con il governo Letta si arriva ad una scelta deliberata anche in questo caso giustificata da un’emergenza pur se diversa da quella di due anni prima.

Stranezze italiane? No perché il governo di grande coalizione è ben conosciuto in altri paesi europei. Viene sperimentato in Belgio (dopo 541 giorni senza governo). Viene sperimentato in Olanda (liberali,e laburisti). In Germania è ancora Grosse Koalitionen tra democristiani e socialdemocratici (tra l’altro con ben tre diverse sinistre in Parlamento che avrebbero i numeri per governare, ma non lo vogliono fare). Grande coalizione anche in Austria. Un governo formato da socialisti e conservatori anche ad Atene. E poi Repubblica Ceca fino al caso, strano senza dubbio, dell’alleanza liberal-conservartice che governa a Londra, poiché il sistema Westminster è pensato per produrre governi monocolore.

opzioni alternativeRimangono immuni dalle larghe intese la Francia che ha un sistema elettorale a doppio turno di collegio e la Spagna che ha un proporzionale con circoscrizioni molto piccole.

Quasi del tutto esclusi dal governo i partiti dell’estrema destra, dell’estrema sinistra ed euroscettici.

Cosa significa questa “corsa” alle larghe intese a livello europeo? Qualche osservatore dice che le differenze destrasinistra si attenuano e lasciano il posto alla contrapposizione europeisti-euroscettici. Per il sociologo Francesco Giubileo invece, la politica potrebbe essere sconvolta da una nuova “lotta di classe” tra giovani e vecchi.

democrazia digitaleIn ogni caso non una bella prospettiva. Una lotta tra europeisti ed euroscettici potrebbe portare al collasso dell’Unione Europea che nel bene e nel male ha garantito all’Europa, con l’eccezione dei Balcani, quasi settanta anni di pace. E una lotta vecchi-giovani potrebbe portare alla fine di qualsiasi forma di solidarietà ed alla fine della coesione sociale. Insomma in entrambi i casi un futuro di maggiori insicurezze e di violenze. E in nome di quale progetto? Almeno destra e sinistra avevano (e hanno) una visione e un programma fondamentale che le identifica e le differenzia.

coinvolgimento cittadiniLe grandi coalizioni poi hanno due problemi: stanno tenendo ai margini dei governi le forze più estreme che, però, si stanno rafforzando dall’opposizione libere da responsabilità e dall’onere di dimostrare coi fatti le loro ragioni; e spesso i governi di larghe intese durano, ma non decidono. L’esempio lampante è l’Italia ove governi con ampie maggioranze avrebbero potuto agire con grande decisione nel dare una sforbiciata alla burocrazia, nel tagliare gli sprechi, nella lotta all’evasione fiscale e alla corruzione. Avrebbero potuto, ma non l’hanno fatto se non misura minima. Forse perché alcune scelte politiche che vanno a favore della stragrande maggioranza della popolazione non fanno guadagnare voti tra i beneficiari, ma li fanno perdere di sicuro tra le minoranze penalizzate sponsorizzate da un partito di governo?

solidarietàLa risposta a questi problemi è una maggiore chiarezza nei programmi politici a tutti i livelli per far emergere le diverse opzioni che esistono e che non possono convivere se non per brevi periodi e per obiettivi ben determinati. In Europa bisogna che si formi un governo europeo fondato su scelte chiare partendo da un ruolo decisionale del Parlamento europeo. A livello nazionale i partiti che storicamente si sono contesi il governo facciano programmi credibili che non nascondano le differenze, ma le rendano più chiare e legate alle strategie di lungo periodo e non alle convenienze del momento.

Insomma è ora che si torni al confronto destra – sinistra, ai nomi che identificano le grandi opzioni di governo e di sviluppo della società smettendo di far finta che uno stato di perenne emergenza giustifichi politiche di galleggiamento sulla crisi e di conservazione.

Salvatore Sinagra

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