All’assalto di un’Europa ricca, debole e confusa
È arrivato il momento di prendere sul serio la penetrazione economica degli stati avversari della democrazia e della libertà nei confronti delle nostre società aperte. La corruzione all’Europarlamento è solo il fenomeno più vistoso di qualcosa che si sta muovendo da molto tempo. La mutazione da venditori di petrolio e gas a compratori di aziende e di influenza ideologica e politica non è folclore, ma realtà. Anzi, è una strategia che prende atto della presenza in Europa di decine di milioni di seguaci dell’Islam e di grandi tensioni sociali libere di esprimersi. Quanti preferiscono i valori di libertà ed eguaglianza occidentali rispetto a quelli rappresentati dagli stati islamici? Pesa sugli europei l’illusione che nulla possa minacciare il nostro stile di vita e che tutto si risolva con i commerci e con l’amicizia.
Non è così. Il modello europeo fondato su pace, benessere e stato sociale è il punto di arrivo di lotte e guerre durate secoli. La ricca Europa, nano politico e gigante economico, oggi si può disgregare solo dall’interno. Difesa dall’enorme potenza militare degli Usa, si può assaltare solo con i soldi (anche con la corruzione) e con le ideologie. La Russia lo ha capito. Non avendo soldi ha puntato sulla servitù energetica europea e sulla conquista alla sua ideologia nazionalista, autoritaria e imperialista di un’area politica, mediatica e di opinione. La stessa che dal 24 febbraio si batte con fervore in Italia perché la Russia vinca la guerra contro l’Ucraina
17 dicembre 2022
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