Benzina: serve la riduzione delle tasse

Un articolo di Riccardo Matesic tratto da www.motoskills.it

Il Governo ha varato uno sconto temporaneo di 25 centesimi sul prezzo della benzina. Dai 2,184 euro al litro odierni, si tornerà appena sotto la quota psicologica dei 2 euro al litro. Ma per quanto? Molti elementi fanno pensare che entro un mese serviranno altri interventi più coraggiosi

Il Governo ha tagliato l’accisa sui carburanti di 25 centesimi per i prossimi 30 giorni. La misura arriva per calmierare il costo di benzina e gasolio, salito alle stelle negli ultimi tempi per effetto (sembra) della guerra in Ucraina. L’entrata in vigore sarà immediata, con la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale.

Una mossa importante quella del Governo, che supera in coraggio quella simile della Francia, che ha ridotto le imposte fisse sui carburanti di una cifra inferiore (15 centesimi). I rialzi improvvisi in concomitanza con l’inizio della guerra sembrerebbero tuttavia “una gigantesca speculazione”. Così l’ha definita più di una volta il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani; con la Procura di Roma che ha avviato un’indagine a riguardo; mentre l’Antitrust ha chiesto chiarimenti alle compagnie petrolifere.

UN PROBLEMA CHE VIENE DA LONTANO

Salvatore Carollo, analista e trader nel settore petrolifero, in un articolo su Staffetta Quotidiana fa notare come il prezzo del petrolio sia in ascesa ormai da tempo. E dopo la fiammata a 130 dollari al barile dei primi giorni di guerra, siamo tornati rapidamente ai 103 dollari della quotazione media nei giorni precedenti il conflitto.

E allora il problema per lui sembra essere differente. E tira in ballo il passaggio alle propulsioni alternative, e il disimpegno annunciato dal settore petrolifero. Cosa che sta già riducendo da tempo gli investimenti nell’estrazione del petrolio e in tutta la catena che porta il prodotto finito ai distributori sulle nostre strade. Anche il numero delle raffinerie in Italia si sta riducendo, come pure è in calo la capacità produttiva di quelle che rimangono in funzione.

La tendenza all’aumento degli ultimi due anni sarebbe originata dunque proprio da questa carenza di prodotto. E allora diviene difficile immaginare un ritorno del barile a quotazioni più basse, con conseguente riduzione del prezzo alla pompa (oggi ufficialmente a quota media 2.184,58 euro al litro per la benzina).

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