Compensi Tv: polemiche e un copione già visto (di MoveOn)
Le polemiche sui compensi di Fazio e Crozza ripetono un copione già visto che non incide minimamente sui veri problemi delle televisioni e della Rai. Di compensi esagerati se ne possono trovare dovunque nei gruppi che detengono il potere in aziende pubbliche e private e in quelle potenze finanziarie e bancarie a cui sono purtroppo legate, non per destino, ma per scelte politiche, le economie di mezzo mondo. Compensi esagerati, smodati e anche immeritati che evidenziano l’enorme aumento delle disuguaglianze tra la stragrande maggioranza che ha poco e chi affoga nella ricchezza.
In Italia abbiamo esempi sia del primo tipo che del secondo e, se chi ha scatenato la polemica sui compensi di Fazio e Crozza (Brunetta del Pdl) volesse fare qualcosa di buono, troverebbe scandalose ingiustizie contro cui scagliarsi. Aspettiamo che lo faccia, altrimenti dovremo pensare che sono altri gli scopi per i quali ha parlato e dovremo sospettare che lo ha fatto non per ansia di equità, ma per difendere gli interessi dei principali concorrenti della Rai che poi sarebbe Mediaset di proprietà di Silvio Berlusconi.
Il tema delle televisioni è troppo serio per perdersi dietro ad un fuoco di paglia su compensi comunque legati ad un equilibrio fra costi e ricavi. Da molti anni è sul tappeto una riforma delle televisioni e della Rai in particolare che le porti fuori dal monopolio gestito da due aziende che sono pure state controllate dalla stessa persona per molto tempo.
Per la libertà dell’informazione questo è il vero scandalo perché all’ombra del duopolio le risorse sono state piegate alle esigenze di chi controllava le regole del gioco. Nella Rai, in particolare, il clientelismo ha prodotto spese elevate, moltiplicazioni di posti, stipendi elevati dei dirigenti, costi spropositati per l’acquisto di prodotti all’esterno. La mortificazione delle professionalità interne è stata la logica conseguenza della tenaglia fra clientelismo e distribuzione dei soldi in base ad esigenze politiche.
MoveOn nasce come movimento che vuole riformare la Rai riportandola sotto il controllo dei suoi legittimi proprietari, i cittadini che pagano il canone e le tasse con le quali la Rai si mantiene.
Per questo è stato avviato un Tavolo di lavoro tra rappresentanti dei cittadini e parlamentari che dovranno scrivere la riforma della Rai e che inizierà i suoi lavori il 7 novembre. Questa è la via giusta per arrivare ad un assetto più trasparente e con meno sperequazioni sottoposto al controllo e al giudizio dei cittadini.
MoveOn Italia
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