Considerazioni di una cittadina romana su Alemanno (di Angela Masi)
A Roma si vota per il sindaco e per il consiglio comunale. Il punto di partenza dovrebbe essere il giudizio su chi ha amministrato la città negli ultimi cinque anni visto che Alemanno si presentò con un programma ambizioso e pieno di promesse. Cavalli di battaglia mobilità, sicurezza, edilizia sociale, rifiuti.
Per un cittadino romano mettersi a confrontare le promesse con i risultati è un lavoro enorme complicato dalla variabile politiche di bilancio nazionali che hanno penalizzato tutti i comuni.
Forte di questa difficoltà il sindaco Alemanno risponde ad ogni critica proprio ricordando i tagli di bilancio e, ovviamente, minimizza le proprie responsabilità.
Allora come posso fare a dare il mio giudizio?
Osservando, ascoltando gli altri, informandomi, ragionando.
Partiamo dalla mobilità. Il traffico è diminuito non perché è aumentata l’offerta di trasporto pubblico, ma perché sono diminuiti i soldi nelle tasche dei cittadini. Il biglietto Metro e bus è aumentato del 50%, la metropolitana B si è fermata innumerevoli volte per guasti vari, i lavori delle altre linee vanno avanti piano piano, la metro A è sempre quella, i bus e i tram in circolazione non bastano (si legge che una buona parte stanno fermi nei depositi) e le corsie preferenziali sono sempre le stesse. Insomma da romana posso dire che in cinque anni è cambiato solo il prezzo di benzina e gasolio. I risultati dell’amministrazione comunale invece io non li ho proprio visti e i percorsi casa-lavoro sono sempre estenuanti.
Però, però qualche novità c’è stata ed è stata chiamata “Parentopoli”. Eh sì perché i giornali hanno dato notizia di centinaia di assunzioni all’ATAC gestite in maniera clientelare dai vertici aziendali e non per mettere in strada più mezzi, ma per mettere negli uffici più personale amministrativo cioè quello di cui non c’è bisogno. E l’ATAC è del comune.
Posso giudicare male l’operato del Sindaco allora? Sì per la mobilità sì.
Forse però ha lavorato bene per la sicurezza. Vediamo.
I dati che circolano sono contrastanti: l’Eurispes valuta la situazione capitolina come realtà in cui la criminalità è scesa di ben 10 punti percentuali. L’ISTAT invece è di parere contrario. Ancora, la Regione Lazio ha reso pubblici e consultabili on-line sul sito alcuni dati relativi al 2011: secondo loro è stato un anno terribile. Da cittadina romana, però, al di là dei dati andando in giro per le periferie romane più prossime, neanche tanto lontane dalle zone centralissime avverto una grande sensazione di degrado: lo vedo, lo respiro e le cronache me ne danno conferma. Degrado è anche un solo reato che si compie e poco conta che l’anno precedente ne siano stati registrati di più o di meno. Le periferie abitate da cittadini extra-comunitari sono state protagoniste di svariati fatti di cronaca, a volte ai danni degli stessi, altre volte contro di loro, altre volte ancora tra di loro. Una tensione che si taglia col coltello, insomma, aggravata negli ultimi anni dalla crisi economica e sociale. Favorire l’integrazione potrebbe favorire la sicurezza? L’amministrazione il problema non se lo è posto, mi pare…
Quindi sicurezza è anche come è fatta la città perché se si permette che ci siano periferie desolate con pochi servizi e mal collegate poi non ci si può meravigliare se la gente che vive lì non si sente parte della città. Non sarà la spiegazione della delinquenza in tutti i casi, ma certo aiuta.
Allora Alemanno ha lavorato bene per il trattamento dei rifiuti e la pulizia della città? No perché la discarica di Malagrotta è sempre la soluzione preferita per i rifiuti romani. Malagrotta è dell’avvocato Cerroni da sempre “amico” di tutti i partiti e lui guadagna se tanta spazzatura va in discarica. Sarà per questo che la raccolta differenziata a Roma non è mai stata una cosa seria? Comunque Alemanno ha avuto cinque anni per fare qualcosa di nuovo, per rendere la città più pulita e l’ambiente più sano. L’ha fatto? No e allora il mio giudizio è negativo anche su questo.
Nel programma di Alemanno del 2008 c’era l’impegno a sviluppare l’edilizia sociale. A me sembra che l’unica edilizia che ha continuato a svilupparsi è quella dei soliti costruttori romani che hanno allagato di cemento le periferie (con il permesso dei sindaci precedenti bisogna dire) creando interi quartieri alle porte della città. Edilizia sociale? Manco per sogno, le case sono in vendita mica le danno in affitto e costano pure tanto. E allora? L’aumento delle occupazioni di edifici non utilizzati da parte dei movimenti di lotta per la casa non è un bel segnale perché significa che anche in questo campo i poteri pubblici lasciano che le persone si arrangino come possono.
Anche per questo devo dare un giudizio negativo su Alemanno.
Insomma tre giudizi negativi su tre. Non mi sembra il caso di riprovarci con la stessa persona e con lo stesso partito. Meglio cambiare con qualcuno che sia l’opposto di questo sindaco.
Angela Masi
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