Dai bonus alla difesa europea: fine delle illusioni

Il mondo è cambiato. La guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina segna una svolta storica. Putin ci ricorda che c’è la possibilità di uno scontro nucleare con l’Occidente con una minaccia sempre più esplicita per chi volesse ostacolare i suoi piani. Dietro di lui l’asse economico militare con Cina, Iran e Corea del nord. Un’altra minaccia avanza da sud. L’Iran guida il fronte islamista che ha voluto la guerra a Gaza per mutare gli equilibri in Medio Oriente a danno dei regimi arabi moderati. La causa palestinese è un mero pretesto per sconfiggere Israele destabilizzando Europa e Usa facendo leva su opinioni pubbliche preda della propaganda anti occidentale.

L’Occidente fondato sulle liberaldemocrazie è una piccola minoranza sul piano globale ed è privo di strategie. Negli Usa avanza Trump e spinge per un disimpegno dalla Nato. L’Europa gira intorno alla sua smania regolatoria e sui sogni di immaginifiche transizioni gestite da burocrazie autoreferenziali senza avere la forza di darsi una soggettività politica che parta da difesa e politica estera comuni. In Italia è sempre imperante lo spreco di soldi pubblici per comprare consenso. Sussidi a pioggia, pensioni anticipate e bonus assorbono risorse mentre languono opere infrastrutturali, servizi pubblici essenziali e manca una politica industriale di sviluppo di attività produttive sempre troppo frammentate. La pace in Europa è finita e l’urgenza diventa quella di contribuire alla forza militare della Nato come mai prima d’ora. Abbiamo capito che il tempo delle illusioni è finito?

13 marzo 2024

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