Diario Lombardo della Pandemia. Per Fontana è andata bene

Milano, Lombardia, Domenica17 maggio 2020. Abbiamo fatto l’analisi della sconfitta e siamo arrivati alla conclusione che abbiamo vinto. Questa è la posizione del presidente della Lombardia Attilio Fontana. Ho già scritto un pezzo per Civicolab (https://www.civicolab.it/new/diario-lombardo-della-pandemia-la-parola-ai-numeri/) in cui spiegavo che l’emergenza è stata gestita particolarmente tardi e male dalla Lombardia. Esistono certo fattori quali l’esser stati colpiti per primi dalla catastrofe, la concentrazione di imprese, la densità della popolazione, l’esposizione alla globalizzazione che in parte possono spiegare numeri più elevati rispetto alle altre regioni, ma non le differenze abissali che si registrano oggi.

Giovedì il presidente Fontana ha avuto modo di affermare che in Lombardia il contagio è stato contenuto meglio che in altre regioni e lo dimostrerebbe il coefficiente di contagio R più basso, uno 0,5 contro una media nazionale di 0,7. Premetto che non sono un grande esperto di coefficienti di contagio, ma per quello che posso capire io, il coefficiente R, di cui guardando i socialnetwork in Italia esistono ormai centinaia di migliaia di esperti o cultori della materia, è un indicatore statistico che misura la probabilità di trasmissione delle malattie. E’ uno strumento di previsione del futuro, e quando prendiamo decisioni, tutti noi, sia che abbiamo esclusivamente la responsabilità della nostra vita, sia che siamo responsabili di un’azienda con 100.000 dipendenti o di una regione, dobbiamo guardare al futuro. Le previsioni tuttavia sono sempre aleatorie e la loro affidabilità deve essere verificata guardando anche il passato. Io, per lavoro, valuto aziende e spesso vedo piani industriali, che altro non sono che previsioni fatte dal management sul futuro dell’azienda. Dal mio lavoro ho imparato che le previsioni vanno sempre tenute in debita considerazione, ma per trarre conclusioni sul futuro bisogna sempre vagliare la coerenza delle previsioni. Se un’azienda sul proprio sito internet pubblica un piano di tre anni con una crescita del fatturato media del 15% e storicamente la crescita della società è stata del 2% io di questa differenza devo tener conto, devo  cercare di capire se qualcosa di nuovo ha cambiato le cose rispetto al recente passato. Sono, quindi, abbastanza convinto che dietro i numeri di Fontana ci sia un’interpretazione forzata.

Peraltro credo si stia insistendo troppo sulla specificità della Lombardia che è la regione più produttiva d’Italia, nessuno lo mette in dubbio, ma si stanno facendo correlazioni strambe.

La Lombardia è un’area metropolitana da 10 milioni di abitanti? La Lombardia è stata colpita maggiormente perché i suoi abitanti si spostano di più? Probabile, tuttavia pare che i ricercatori del Politecnico avessero avvertito da tempo che i flussi di persone delle Provincie di Bergamo, Brescia e Cremona fortemente colpite, rischiavano di far collassare Milano. Tali allarmi sono stati ignorati.

La Lombardia è stata più colpita perché ha più PIL delle altre regioni? La Lombardia ha circa il 17% della popolazione e il 22% del PIL dell’Italia. E’ di sicuro una regione molto più produttiva delle altre regioni italiane, ma, ammesso che esista una qualche forma di correlazione tra Covid 19 e PIL, questo non spiega la violenza con cui il virus è dilagato in Lombardia. Giusto per dare un’idea la Lombardia ha una popolazione di circa il 7% ed un PIL di circa il 17% superiori a quelli di Emilia Romagna e Veneto messi insieme. Difficile che  queste cifre possano spiegare quasi il doppio dei contagi e quasi il triplo dei morti rispetto a quelli rilevati in Emilia Romagna e Veneto. E poi bisognerebbe anche tener presente che avere un PIL ed un PIL procapite superiore non vuol dire necessariamente solo che la gente si muove di più. La Lombardia che ha più PIL magari ha anche le aziende più produttive e più in grado di proteggere i suoi dipendenti, per esempio convertendosi più rapidamente allo smartworking.

Tante cose non sono andate bene e continuare a negare l’evidenza non vuol dire fare il bene dalla Lombardia. Ancora questa sera il presidente Fontana ha parlato di sentimenti antilombardi. Sbaglia. Tre ricercatori, Gary Pisano, Raffaella Sadun e Michele Zanini,  hanno pubblicato un pezzo sulla Harward Business Review dal titolo “Lessons from Italy’s Response to Coronavirus”, che boccia la Lombardia e promuove il Veneto. Vi affermano, tra l’altro, che le chiavi del successo del Veneto sono state il maggior numero di test, il tracciamento, il monitoraggio di coloro che svolgono professioni “esposte” e il minor ricorso alle ospedalizzazioni. Si può sospettare che tali ricercatori abbiano fini politici o siano antilombardi? Massimo Galli, direttore del reparto malattie infettive 3 dell’ospedale Sacco di Milano, con toni non sempre egualmente accesi, negli ultimi mesi ha parlato di fallimento della sanità territoriale lombarda. E’ anche lui un antilombardo? Ha validi motivi per sparare addosso a Fontana?

In Lombardia esistono ospedali eccellenti, nessuno vuol negarlo, esistono aziende che competono brillantemente sui mercati internazionali in tanti settori compreso quello sanitario. La Lombardia è  nel settore sanitario la regione di punta di un sistema paese che prima della crisi importanti analisti esteri – le testate del gruppo Bloomberg per esempio – censivano tra i più efficienti al mondo. Non riconoscere che non  tutto ha funzionato rischia di esporci a giudizi severissimi da parte di osservatori esteri. Se saremo noi, dalla Lombardia, a elencare senza indugi le cose che non hanno funzionato ed a spiegare cosa abbiamo imparato da questa triste vicenda probabilmente saremo in grado di far apprezzare al mondo tutto quello che c’è di buono nel sistema Lombardia a partire dalla sanità. Se esprimeremo un giudizio poco credibile affermando che abbiamo stravinto, gli osservatori terzi tenderanno secondo me a dare un giudizio molto pesante che non valorizzerà i nostri punti di forza. Un sistema come quello lombardo, ricco di imprese dinamiche e che esportano molto deve fare molta attenzione alla sua immagine. Esprimo per esempio particolare preoccupazione per tutte le imprese lombarde che hanno rapporti con il settore sanitario. Spero che nei prossimi giorni ci sia meno polemica politica e più lucidità.

Salvatore Sinagra

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