E perché no il salario minimo?
Quando c’è un problema si cercano le soluzioni. Il problema sono alcuni milioni di lavoratori che guadagnano troppo poco. Lavoratori poveri vengono definiti nelle statistiche e non ci dovrebbero essere perché il lavoro è la via d’uscita dalla povertà non l’assistenzialismo. La diatriba se sia meglio il contratto o un minimo obbligatorio non ha quindi molto senso perché i fatti dicono che i contratti non bastano. L’art 39 della Costituzione prevede che sindacati con personalità giuridica stipulino contratti validi per intere categorie perché i sindacati non sono tutti uguali e molti sono i contratti firmati da organizzazioni di comodo utili solo ad abbassare le retribuzioni con una copertura contrattuale che salva i datori di lavoro e rende accettabile l’ingiustizia per i lavoratori.
Fino a che non ci sarà una legge sulla rappresentanza sindacale ci saranno contratti pirata e anche allora non è detto che saranno eliminati. Il problema dei lavoratori poveri però è molto più vasto perché non ci sono solo quelli dipendenti e non tutti sono contrattualizzati. Dunque l’unica soluzione credibile è quella adottata in quasi tutti i paesi europei della retribuzione minima che andrebbe estesa ad ogni tipo di rapporto di lavoro. Il quanto e il come lo si può decidere dopo aver scelto questa strada e mettere un limite e una sanzione per chi lo violerà
8 luglio 2023
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