Ebbene sì, il bla bla bla serve alla transizione ecologica
Ci perdonerà Greta, ma il bla bla da lei menzionato con malcelato disprezzo non solo serve alla transizione ecologica, ma ne è parte integrante. Lei si riferiva ai governi, ma la discussione sta investendo sempre più, e per fortuna, la gente comune. Il centro dell’attenzione è costituito per ora dal passaggio ai mezzi di trasporto elettrico. Diamo conto qui di seguito della discussione che si è svolta su www.motoskills.it un sito dedicato al motociclismo che non fa capo a nessun gruppo editoriale. Come si può constatare leggendo le persone si pongono di fronte al passaggio all’elettrico, fondamentale per la transizione ecologica, con spirito costruttivo persino in un settore, quello motociclistico, da sempre patria di passioni ed entusiasmi per il mezzo a motore. E lo fanno con cognizione di causa, segno di un interesse non superficiale.
Ultime due osservazioni. Nel mondo la transizione ecologica è in atto da alcuni decenni (fonti rinnovabili e lotta all’inquinamento). Se oggi gli euro 6 di ultima generazione inquinano una frazione dei veicoli di 30 anni fa è stato per una scelta politica che risale molto indietro nel tempo. Dare l’impressione che la consapevolezza ambientale sia nata con i venerdì di Greta Thumberg è un errore e può portare a forzature come quella di abbandonare le energie fossili prima di avere un’alternativa praticabile. Forzature comprensibili nei giovani adolescenti, ma non nelle classi dirigenti che devono governare società complesse.
Sintesi di una discussione dedicata alla transizione al motore elettrico (https://motoskills.it/forums/topic/la-scommessa-della-moto-elettrica/)
Cla__Lo inizia la discussione citando i PRO delle moto elettriche: batterie più piccole rispetto ad altri veicoli, dunque più facilmente ricaricabili. Buona parte delle moto “dormono” al coperto e questo rende più agevole la ricarica senza bisogno di colonnine stradali. Basta la presa di un box o un garage attrezzato.
Anche fare rifornimento alle colonnine pubbliche sarà più rapido che per le auto. Inoltre la semplicità del motore e l’assenza di cambio e frizione porterà a costi di manutenzione molto più bassi.
Kitcarson esprime il suo lato poetico/passionale intriso di saggezza: Anche si. Da “mi piace l’odore della super la mattina” passerò a “mi piace l’odore dell’ozono la mattina”. In fondo basta andare. Devono solo darmi la giusta autonomia e il giusto peso (e io devo mettere il 7 kw in garage). Da un punto di vista ecologico, considerando la filiera, l’energia elettrica, per il momento, continuo a produrla in gran parte con il fossile. E il litio e le terre rare non vengono via a gratis. Le infrastrutture e la cultura dell’andare , bitume, gomma, bar & distributori, rimangono le stesse con gli stessi costi. Con il tempo forse finirà anche l’età del petrolio. Che “l’età della pietra non è finita per mancanza di pietre”. Nell’equilibrio entropico del pianeta, per gli eoni che gli rimangono, in fondo, il nostro agire è per ora irrilevante.
Interviene Mastic amministratore del forum che fissa alcuni punti per dare ordine alla discussione.
– il rendimento del motore elettrico è molto superiore a quello del motore termico
– il rendimento delle centrali elettriche è a sua volta superiore a quello di un motore che deve prodursi autonomamente l’energia
– il processo di separazione dell’idrogeno da altri elementi (che comunque sarà sicuramente il futuro), richiede un sacco di energia
Credo che per questi motivi, il veicolo elettrico sia comunque meno inquinante di quello termico.
L’estrazione del Litio e delle Terre rare è un processo fortemente inquinante e gestito da aziende che non rispettano i diritti umani dei lavoratori. Verissimo, però non è che il petrolio sia poi così tanto meglio. Soprattutto, gli schiavisti siamo noi, che vogliamo comprare pagando poco qualunque cosa. Molte amoralità del terzo mondo sono figlie della nostra esigenza di consumo a basso prezzo.
Ancora Kitcarson: Abbiamo avuto grandi cambi di paradigma. Causati da guerre e rivoluzioni. Cambi di paradigma segnati dal sangue. L’elettrico potrebbe essere un’evoluzione pacifica e consapevole.
Interviene lukethebike. Non vi è alcuna legge che obbliga a costruire i veicoli elettrici. Il vincolo sono le emissioni di CO2. L’informazione dovrebbe puntare a comprendere se nel suo completo ciclo di vita, le vetture, moto ecc. emettano basse o nulle quantità di CO2. Il fatto che ci concentriamo sui veicoli a batteria o hybrid ha portato ad una deriva assurda: si parte dall’assunto che per emissioni di CO2 si pensa solo a ciò che esce dallo scarico.
Ovvero, se considero le auto a batterie:
Quanta CO2 in più emetto per estrarre il litio; quanta CO2 emetto per alimentare le colonnine di ricarica rapida; quanto costa in CO2 lo smaltimento ed il riciclo dei materiali elettrici comprese le batterie al litio.
Ma le batterie sono solo una delle tecnologie possibili. Faccio presente che, con le conoscenza attuali, la generazione di energia elettrica solo con fonti rinnovabili è, al momento, una chimera in termini di efficienza e potenza per le esigenze di ricarica rapida delle vetture così come sono concepite oggi.
Tuttavia, l’Azienda per la quale lavoro mi ha fatto conoscere la possibilità delle FUEL CELL. In sintesi ed a livello al momento teorico da noi in Italia, questa tecnologia permette di generare energia a bassissimo costo di CO2. Sia a monte che a valle. Per esempio, alla colonnina di ricarica delle stazioni SHS (Smart Hydrogen Station) basta l’energia di un solo pannello FOTOVOLTAICO grande come un finestrino di un auto, per alimentare il generatore.
Le CELLE a COMBUSTIBILE (FUEL CELL) generano corrente elettrica proprio dal ricongiungimento degli atomi di Idrogeno (H) con quelli di Ossigeno (O). L’energia generata da questa unione è molto elevata.
Accumulata nella cella stessa viene utilizzata per alimentare i motori e tutti i sistemi elettrici. La Clarity FCx (Fuel Cell Vehicle) produce energia in sovrabbondanza, ed addirittura con l’auto è previsto un POWER ESPORTER che fornisce energia all’esterno quando l’Auto è parcheggiata.
Qui il link della SHS con un piccolo video che spiega come si genera l’Idrogeno e come è possibile farlo a basso costo energetico. https://global.honda/innovation/FuelCell/smart-hydrogen-station-picturebook.html
Tocca a Sec: Ci sono un paio di punti che continuano ad infastidirmi, perchè sono palesi inesattezze. Non si può paragonare l’efficienza di un motore a scoppio a quella di un motore elettrico. Sono proprio due cose diverse. Il motore a scoppio si alimenta con un carburante che trasforma in energia tramite un processo chimico e poi l’energia in lavoro meccanico. Un motore elettrico si alimenta con energia pronta all’uso e si limita a trasformarla in lavoro meccanico. Infatti, a differenza di noialtri, gli inglesi usano addirittura due termini distinti per indicare le due unità. Il motore a scoppio è un “engine”. Quello elettrico è un “motor.
L’unica maniera sensata (ed utile) di paragonare le rispettive efficienze è quello di partire dall’estrazione delle materie prime, computare tutti i costi di trasporto, trasformazione e distribuzione e poi aggiungere l’efficienza del propulsore in sè.
Mastic osserva che delocalizzare l’inquinamento al di fuori delle città è comunque conveniente. Come lo è concentrare tutto in un megasistema, che per forza di cose direi che sarà più efficiente di una serie di piccoli propulsori che se ne vanno in giro senza sufficienti controlli sulla loro messa a punto.
Di nuovo Sec: E’ pur vero che il sistema centralizzato ha i suoi problemi, sopratutto perche’ devi costruire una rete di distribuzione complessa e soggetta a mille problemi e dispersioni. E devi manutenerla. Però è vero che controllare lo stato di manutenzione di milioni di piccoli generatori è semplicemente impossibile.
In realtà, comunque, la rete elettrica del futuro pare sarà – nelle intenzioni – quanto di più decentralizzato possibile. Ogni tetto di ogni casa, ogni pala eolica etc sarà un generatore indipendente che immetterà energia in rete. Generatori indipendenti ma, controllo centralizzato automatizzato (la famosa smart-grid).
Tocca a Kitcarson tirare le conclusioni. A suo modo.
Penso che esistiamo per un insieme di fattori casuali, che l’evoluzione funziona a salti, che il clima cambia
e non sono sicuro che siamo noi a determinarlo o forse sarebbe cambiato comunque. Potrebbe capitare all’improvviso di dover cambiare modo di pararmi il culo prima di non esserci più… l’ultima botta di vita…
(a cura di Claudio Lombardi)
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