Elezioni: serve un’Italia del sì e della verità

“Basta con l’Italia dei no, serve un’Italia del sì”. Così Stefano Bonaccini presidente dell’Emilia Romagna presenta in un’intervista la decisione di realizzare a Ravenna un rigassificatore al servizio del Paese e mette il dito nella piaga italiana di ieri e di oggi. Berlusconi invece ricorre alla vecchia gag dei mille euro al mese per i pensionati e per le mamme. Salvini vuole la pace fiscale cioè un condono più l’abbassamento generale delle tasse. E la Meloni? La sua parola chiave è sovranità che vorrebbe scagliare contro le burocrazie europee. Lo storico Giovanni Orsina è preoccupato e prega le destre di comportarsi con serietà mostrando al mondo che non vi è nessuna intenzione di uscire dal relativo perimetro che è composto da tre elementi: lealtà atlantica, partecipazione costruttiva all’Unione europea e volontà di non destabilizzare l’euro. E se non lo fanno? Sarà il disastro.

Purtroppo non si vincono le elezioni dicendo la verità. In qualche modo bisogna sedurre gli elettori e “comprare” il loro voto o con regalie e favori o con idealismi appassionanti seppur vacui. Se i partiti dicessero la verità dovrebbero cominciare con il dire che l’epoca del denaro facile è finita, che i tassi di interesse sono in crescita, che la Bce non finanzierà più gli stati e che l’Italia dovrà vendere ogni anno titoli pubblici per centinaia di miliardi per finanziarsi

25 luglio 2022

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