Emergenza migranti

Dall’inizio dell’anno quasi 32 mila arrivi sulle coste italiane. Un ritmo difficilmente sostenibile non tanto per il numero quanto per le modalità. L’Italia non controlla e non decide più nulla. Chi vuole si imbarca e sa che ha molte probabilità di restare. Da decenni la situazione è bloccata su irragionevoli posizioni opposte (impediamo che arrivino; accogliamoli tutti) sullo sfondo dell’incredibile assenza di una politica nazionale ed europea dell’immigrazione. Gli stati europei vivono alla giornata e fanno finta che il problema non esista dietro l’apparenza di retorici comunicati ufficiali dopo i vertici intergovernativi dai quali non arriva alcuna decisione.

La legge della vergogna – la Bossi Fini – è in vigore dal 2002 e getta il problema addosso agli italiani. Tutti chiedono più immigrati per coprire centinaia di migliaia di posti di lavoro (nonostante la percentuale di italiani che lavorano sia la più bassa in Europa), ma non si agisce per organizzare un’immigrazione regolare. Così non si può continuare perché la quantità è anche qualità e avere tanta gente che vaga nel territorio cercando di sopravvivere costituisce un incubatore di disordine e di tensione. L’accoglienza non può essere illimitata ed imposta dall’esterno e senza integrazione crea mondi separati che non si accettano.

11 aprile 2023

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