Energie rinnovabili: è il momento di semplificare

Pubblichiamo alcuni stralci di un articolo di Stefano Clò, Federica Daniele, Enza Maltese e Alessandra Pasquini dal sito www.lavoce.info (qui il testo integrale)

Sintesi:l’autorizzazione all’installazione di impianti eolici e fotovoltaici ha un iter lungo e complesso. Va semplificato per ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia. E per raggiungere gli obiettivi italiani e europei di transizione energetica. 

La situazione

Il tema della sicurezza energetica, impostosi con dirompenza a seguito dello scoppio del conflitto ucraino, ha confermato l’urgenza di una transizione energetica e della migrazione verso un mix energetico più resiliente sia dal punto di vista ambientale che geopolitico. Con la recente comunicazione RePowerEU, la Commissione ha annunciato un piano per l’azzeramento delle importazioni di gas russo entro il 2030 e la riduzione di due terzi entro l’anno. Il piano Fit for 55 prevedeva già l’installazione di almeno 480 GW di capacità eolica e 420 GW di capacità fotovoltaica entro il 2030. Il RePowerEu prevede ulteriori 80 GW per garantire la produzione di idrogeno rinnovabile, nonché l’installazione immediata di rinnovabili per rimpiazzare entro l’anno 22,5 miliardi di metri cubi di gas russo.

In Italia la situazione appare particolarmente critica e l’esigenza di un’installazione immediata di rinnovabili ancora più urgente, data la maggiore dipendenza dal gas (e da quello russo in particolare) del nostro paese. L’esigenza si scontra tuttavia con il grave rallentamento subito dal percorso di sviluppo delle rinnovabili negli ultimi anni. Tra il 2015 e il 2020 nel nostro paese si sono mediamente installati 0,5 GW di solare e 0,4 GW di eolico all’anno, contro gli obiettivi di 30 GW di capacità aggiuntiva dal fotovoltaico e 8,6 GW dall’eolico al 2030 fissati dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (già obsoleti dopo il Fit for 55, adesso ancor di più. Secondo Elettricità Futura – associazione delle imprese elettriche italiane – le barriere di natura burocratica rimangono tra i principali ostacoli alla diffusione delle rinnovabili. L’associazione stima che se il governo varasse un decreto “sblocca autorizzazioni”, sarebbe possibile installare 60 GW di rinnovabili nell’arco dei prossimi tre anni.

In un recente lavoro, diamo una valutazione dell’effetto di una serie di semplificazioni autorizzative introdotte da un gruppo di regioni italiane nel periodo 2009-2013, a favore di impianti di medie dimensioni (capacità installata tra 20 e 200 kW). Le semplificazioni prevedevano l’esenzione dall’obbligo di ottenimento dell’Autorizzazione unica e il passaggio a un iter autorizzativo più snello, precedentemente previsto solo per gli impianti di dimensioni minori (Procedura abilitativa semplificata). L’Autorizzazione unica, il cui ottenimento era in origine necessario per tutti gli impianti sopra i 20 kW, si caratterizza per un iter lungo e farraginoso. Il richiedente è chiamato ad allegare alla domanda una lunga lista di documenti, alcuni dei quali necessitano del ricorso a consulenze terze, esaminati poi in sede di conferenza di servizi con il coinvolgimento di rappresentanti degli enti territoriali e delle autorità competenti. Per avere un’idea dei tempi necessari al suo ottenimento, in Puglia, agli inizi del 2018, servivano circa tre anni per la concessione di un’Autorizzazione unica.

Tra il 2009 e il 2013 alcune regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Trento, Umbria e Veneto) hanno introdotto esenzioni (parziali o totali) dall’Autorizzazione unica per gli impianti di medio-grandi dimensioni a seguito del decreto di semplificazione “Romani” varato in recepimento della Direttiva europea sulle rinnovabili 2009/28/Ce. (…)

I risultati dello studio

I nostri risultati suggeriscono che la semplificazione nell’iter autorizzativo ha incrementato la potenza installata in media del 29 per cento nei comuni lungo il confine delle regioni interessate. Il contributo complessivo dato dagli interventi di semplificazione è stato di 12 MW aggiuntivi a trimestre durante il 2009-2013, pari a circa il 10 per cento della potenza installata in impianti di dimensione analoga in quel periodo.  (….)

Dai risultati del nostro studio emerge come una semplificazione delle procedure autorizzative, orientata a ridurre tempi, oneri e incertezza associati alla realizzazione di impianti fotovoltaici, può essere un valido strumento per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di neutralità carbonica, con la conseguente riduzione della dipendenza italiana dall’importazione di materie prime. L’effetto da noi stimato è significativo se rapportato alla dimensione media degli impianti coinvolti nelle semplificazioni. Tuttavia, è chiaro che per raggiungere gli obiettivi prefissati sarà necessario estendere le semplificazioni anche a impianti di maggiori dimensioni.

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