Fare i conti con l’inflazione
Anni di illusioni e di esagerazioni. Prima un decennio di inondazione monetaria da parte della BCE. Poi la pandemia alla quale gli stati hanno risposto distribuendo soldi a pioggia. Infine la guerra in Ucraina con l’esplosione dei prezzi di gas, petrolio e materie prime. L’inflazione è stata una conseguenza inevitabile. Dall’anno scorso l’aumento dei prezzi ha iniziato a tagliare il valore reale dei redditi fissi mentre chi i suoi prezzi li decide se ne è approfittato.
Il governo italiano attacca la BCE perché da un anno aumenta il costo del denaro. Ovvio, l’inflazione deriva anche dall’enorme massa monetaria prodotta dalla Banca centrale che oggi prova a frenarla come può. Invece di invocare tassi bassi e quindi altro denaro facile il governo Meloni pensi a fare la sua parte. Veniamo da anni nei quali le spese assistenziali sono dilagate, i bonus hanno impazzato e grande è stato il disinteresse per la produttività delle amministrazioni pubbliche. Di contro nulla è stato fatto per la sanità e meno che mai per gli investimenti tanto è vero che il PNRR è in grandi difficoltà. Sono le scorciatoie della politica: non risolvo i grandi problemi ma ti regalo qualcosa e ti illudo di poter vivere di rendita (grande aspirazione di tanti). Ora bisogna invertire la rotta. Il governo Meloni non si metta a litigare in Europa, ma si concentri sull’Italia e punti a ridurre il debito e all’efficienza della spesa pubblica
29 giugno 2023
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