Cinquanta anni fa’ Aldo Capitini, per la prima volta, faceva partire una marcia piuttosto insolita da Perugia ad Assisi.
Innanzi tutto è la scelta del traguardo che ha un valore speciale: Assisi, la città di Francesco, la città della Pace.
La formula del camminare insieme contiene già tutti i significati simbolici cari a questo grande obiettore di coscienza che spalancherà un orizzonte praticamente sconfinato per le coscienze dei giovani, fino a pochi anni fa’, obbligati ad un servizio militare che li voleva pronti e attivi per la guerra.
Nessuna guerra è giustificabile (neppure quella di difesa) e chi fa obiezione di coscienza diventa obiettore per sempre.
Sono questi i capisaldi su cui si posa l’ideale di Capitini e non solo….
Lorenzo Milani è un’altra voce autorevolissima in questo campo così come Gino Strada per rimanere nei confini italiani. Infatti vengono da tutto il mondo le richieste dell’abolizione di ogni forma di violenza .
I media sostengono che quest’anno la gente ha partecipato meno numerosa perchè era molto più interessata al processo di Perugia per l’omicidio di Meredith che al discorso della Pace.
Se è davvero così, questo è un gran brutto segnale.
Le Associazioni che si impegnano per i diritti umani, i movimenti e i singoli cittadini si trovano davanti ad una nuova sfida grave quanto una dichiarazione di guerra.
Si profila sempre più netta la necessità di intervenire nel sociale e nell’ambito dell’impegno civile contro l’immenso degrado etico in cui stiamo sprofondando.
I primi obiettori si sono fatti anni di carcere per restare fedeli alle loro scelte e hanno aperto così la strada ai ragazzi che sono venuti dopo di loro.
Noi non possiamo lasciar cadere il testimone per pigrizia, menefreghismo, superficialità e simili.
Si dice che è difficilissimo ormai porsi degli obiettivi etici. Può darsi che sia vero ma può anche darsi che il corteo multicolore, gioioso, pacifico e responsabile che percorre ogni anno i venti km. da Perugia ad Assisi in questo dolce inizio d’autunno non ci consenta di scivolare nell’indifferenza.
Sicuramente sarà capace di prenderci per mano e condurci verso una maturità personale e collettiva degna di ogni essere umano perchè “non esistono luoghi troppo vicini o troppo lontani ma solo orizzonti a misura del nostro coraggio”.
Lilly Ippoliti
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