I bonus che tolgono a tutti per dare a pochi
Quanto alla fine pagheremo per il 110% oggi come oggi non lo sa ancora nessuno, visto che ancora continuano ad arrivare crediti ceduti (qui http://www.tinyurl.com/2tts9w6d e qui http://www.tinyurl.com/37vter2k qualche approfondimento). Pur nell’incertezza, sappiamo però che quella sciagurata misura peserà nei tempi a venire e impedirà, per esempio, di destinare fondi a capitoli di spesa decisamente più utili e urgenti, Sanità in primis.
In attesa, quindi, di capire quanto, e per quanto, dovremo pagare, alcune considerazioni.
1) Il 110% era una misura enormemente iniqua, era una patrimoniale al contrario. Permetteva, infatti, ai proprietari di residenze, anche di quasi lusso, anche ville, di ristrutturare la proprietà a spese del contribuente. Anzi, con un premio del 10%. Capitava così che proprietari di ville al mare si siano trovati con un patrimonio molto aumentato (perché una residenza ristrutturata vale di più) a scapito anche di coloro che non posseggono manco la propria casa in città. Una mostruosità che, ironia delle ironie, è stata difesa a spada tratta spesso da coloro che, un giorno sì e l’altro pure, invocano una mitica patrimoniale. Salvo che, in questo caso, hanno difeso una patrimoniale al contrario, togliendo ai poveri per dare ai ricchi. Congratulazioni.
2) Per lungo tempo, a giustificazione della bontà della misura si è citato uno studio di Nomisma commissionato da ANCE che, in pratica, sosteneva che la misura si sarebbe ripagata da sé in quanto il valore generato sarebbe stato maggiore dell’esborso (http://www.tinyurl.com/2ane4d7u ). In realtà studi successivi hanno mostrato che l’impatto sarebbe stato molto minore, probabilmente negativo (http://www.tinyurl.com/4vd47erb) . Ora, al di là di tutto, e con il massimo rispetto, Nomisma era parte in causa in quanto, sin dal primo momento (http://www.tinyurl.com/4aj5kzk7 ) è entrata nel mercato del bonus proponendosi come consulente per condomini. Lo studio di cui sopra, inoltre, fu commissionato a Nomisma da ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili, anch’essa molto interessata). Diciamo che sarebbe parso curioso che una parte in causa sparasse ad alzo zero contro una norma di cui lei stessa beneficia. Questo studio, però, veniva portato in palmo di mano da persone in genere molto attente ai conflitti di interesse, persone che, in questo caso, hanno prestato molta meno attenzione (diciamo così).
3) È un alibi perfetto per Meloni e il Governo. Chiedere che si aumenti la spesa per Sanità, ad esempio, otterrà il risultato di sentirsi rinfacciare che ancora bisogna smaltire i debiti del 110% e che di soldi in cassa non ce ne sono. Colpa degli altri. Cosa che, almeno in parte, in questo caso è vera. Purtroppo.
4) Il bonus non è stato osteggiato come si doveva anche perché era difeso da molti soggetti. I proponenti politici, innanzitutto, e poi i proprietari di immobili, che hanno visto il loro patrimonio aumentato, e poi i costruttori. Una santa alleanza che magnificava il 110% e ne celebrava i fasti che, per molti di loro, effettivamente ci sono stati.
5) Noterete che non ho minimamente accennato ai miliardi di truffe che, se considerati, rendono la vicenda ancora più insopportabile.
6) Molti si (e talvolta mi) chiedono come sia stato possibile che il debito pubblico italiano sia arrivato a questi livelli. Risposta: così, esattamente così. Con misure come il 110%, santificate da alcuni portatori di interessi, che hanno traslato i costi dei loro benefici sulla collettività, e sulle generazioni successive.
Il debito è stato fatto. Ora lo aggiungiamo a tutti gli altri e ci prepariamo a ripagare pure questo. Non chiedevamo di meglio, ne avevamo così pochi, ma ne valeva la pena per una patrimoniale al contrario che toglie ai poveri e dà ai ricchi.
Jack Daniel (tratto da facebook)
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