I palestinesi in un vicolo cieco

Io la pace la vedo lontana perché non vedo su quali basi si possa fondare in tempi ragionevoli.

Però, altrettanto onestamente, per questo stesso motivo non riesco a vedere alternative alla continuazione della guerra da parte Israele.

Si possono provare pietà e orrore per ciò che accade oggi a Gaza, ma bisogna anche mettersi nei panni di chi c’è, palestinesi e israeliani, prima dare loro lezioni di etica.

Per gli israeliani la Shoah non è una memoria, ma un incubo che potrebbe ripetersi. Non è un passato dal quale trarre insegnamenti, né un lutto da celebrare ritualmente. È un pericolo immane che incombe sul loro futuro.

Non si possono dare giudizi, neanche su Netanyahu, Smotrich e Ben Gvir, se non si ha ben presente tutto ciò.

Francamente, capisco molto meno da un punto di vista razionale i palestinesi. Fino a pochi decenni fa erano semplicemente arabi come tutti gli altri, e sotto molti aspetti lo sono ancora. Hanno subito una terribile sconfitta nel 1948 e tutta un’altra serie di sconfitte, tutte per la loro incapacità di accettare la convivenza con gli ebrei.

Ovviamente tutte le sconfitte hanno portato a un peggioramento della loro situazione, eppure non riescono a farsene una ragione.

Si sono infilati in un vicolo cieco, anche se non per loro sola colpa: di volta in volta il panarabismo, un’idea estremista e fondamentalista dell’islam, l’URSS prima e l’Iran poi che li hanno usati come pedine, ma anche buona parte delle opinioni pubbliche occidentali ammaliate dai miti terzomondisti delle rivoluzioni come eventi liberatori li hanno spinti e continuano a spingerli sempre più nella disperazione e nell’idea che la sola via d’uscita sia la distruzione di Israele.

Ci sono certamente forze in Israele che vorrebbero veder sparire una volta per tutte il problema palestinese togliendo i palestinesi da quell’area. Neanche questa è un’opzione realistica, ma per far capire a Israele che deve convivere bisogna prima far capire ai palestinesi che tocca anche a loro farlo, che l’orologio della storia non si può mettere indietro, e che il conto della follia di decenni di guerre inutili non si può mettere da parte.

Franco Cazzaniga (da facebook)

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