I pasticci degli USA e dei loro imitatori
Ciò che sta accadendo in Iraq, la situazione in Siria e quella in Libia ci dice che è giunto il momento di proclamare il totale fallimento delle scelte degli USA e dell’occidente in generale (quindi anche dell’Europa) verso una parte del mondo arabo.
Riconosciamo che Iraq, Siria, Libia corrispondono ad altrettante sconfitte della velleità di esportare la democrazia e di indirizzare la fuoriuscita da regimi dittatoriali secondo i nostri modelli.
Ora si capisce che quelle spallate ai dittatori non erano state preparate in alcun modo e si fondavano su clamorose sottovalutazioni delle situazioni reali. Forse per un complesso di superiorità o forse per interesse si è pensato che sarebbe bastato accendere una miccia e i popoli, come per magia, sarebbero accorsi ad applaudire i liberatori venuti o sponsorizzati dall’Occidente.
Non è andata così e la destabilizzazione dei regimi dittatoriali ha portato una gigantesca instabilità che rischia di portare a regimi ancora più spietati e chiusi al mondo.
D’altra parte anche le primavere arabe non hanno avuto l’effetto che avremmo sperato osservando le cose dal nostro punto di vista di occidentali. Emblematico è l’Egitto dove alla fine l’esercito si è confermato la struttura politica portante dello stato. Esattamente come accaduto da Nasser in poi.
Rimediare ai guai fatti dagli USA e dai loro imitatori europei adesso è molto difficile se non impossibile. Tutto sommato se lasciavano le cose come stavano facevano meno danni
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