Idee per il nuovo governo: F 35 soldi sprecati
Mancano i soldi? Bisogna tagliare le spese? Ecco una proposta concreta.
È stato presentato a Roma il rapporto “Caccia F-35 la verità oltre l’opacità” della campagna “Taglia le ali alle armi”. L’intenzione è quella di mettere a disposizione di politica ed opinione pubblica uno sguardo realistico sul programma militare più costoso della storia.
Il programma di acquisto degli F35 ha molteplici risvolti, non è “solo” una questione che riguarda i pacifisti: sono in gioco il modello di Difesa del nostro Paese e le sue politiche di spesa militare, ma più in generale l’impostazione strategica che guida le scelte economico-finanziarie del Governo e l’impiego delle risorse pubbliche in una fase di crisi economica e sociale drammatica che sta colpendo gran parte dei cittadini italiani.
Governare significa scegliere. Anche e soprattutto in tempi di forte crisi come questi. Il denaro pubblico che si vuole spendere per l’acquisto e lo sviluppo dei cacciabombardieri potrebbe essere speso molto meglio.
Ciascuna componente acquistata di un F-35 sottrae le risorse necessarie per affrontare le vere priorità del paese, quelle con le quali i giovani, gli studenti, i disoccupati, i lavoratori in cassa integrazione, gli abitanti di territori abbandonati all’incuria si confrontano ogni giorno: mancanza di occupazione, disagio abitativo, servizi sociali insufficienti, territori a rischio idrogeologico.
Di seguito i principali elementi messi in luce nel Rapporto:
· Il costo complessivo del programma per l’Italia (se confermati 90 caccia) ammonta ad oltre 14 miliardi di euro.
· La proiezione di costo totale “a piena vita” del progetto rimane su una stima di oltre 52 miliardi di euro
· Gli oneri derivanti dai contratti sottoscritti dall’Italia con gli Stati Uniti hanno già portato ad una spesa di 721 milioni di euro
· I costi finali di ogni aereo non sono noti, ma le stime oscillano intorno ad una cifra superiore ai 130 milioni di euro per ogni esemplare
· Le problematiche tecniche e di gestione segnalano una difettosità elevata nei prototipi e giudizi negativi da parte del Dipartimento della difesa degli USA
· Nonostante ciò nel corso del 2013 il Governo italiano ha proseguito l’acquisto dei caccia non attenendosi alle indicazioni delle mozioni di metà anno votate alla Camera e al Senato. Ciò è avvenuto non solo comprando definitivamente alcuni esemplari, ma anche avviando le procedure per acquistarne altri
· I dati relativi agli effetti sulle attività industriali nazionali indicano un ritorno per le aziende del nostro paese di circa il 19% in confronto all’investimento pubblico (meno di 700 milioni di euro sui 3,4 miliardi già spesi dal Governo italiano)
· Nel confronto tra i costi dei caccia ed altri utilizzi dei fondi pubblici si evince che con lo stanziamento medio annuale previsto per i prossimi tre anni di 650 milioni di euro si potrebbero creare 26000 posti di lavoro qualificati, o mettere in sicurezza circa 600 scuole all’anno oppure aggiungere risorse in più al Servizio Sanitario Nazionale rafforzando anche i servizi di medicina territoriale H24
Per avere un’idea più concreta ed un metro di giudizio bisogna sapere che il costo di un solo F35A è pari alla spesa necessaria per:
· la retribuzione di 5400 ricercatori per un anno;
· la messa in sicurezza di 135 scuole (rispetto norme antincendio, antisismiche, idoneità statica);
· l’acquisto di 21 treni per pendolari con 12.600 posti a sedere;
· 33.750 borse di studio di 4000 euro per gli studenti universitari;
· la partecipazione di 20.500 ragazzi al Servizio Civile Nazionale;
· la costruzione di 405 nuovi asili capaci di accogliere 12.150 bambini e creare 3645 nuovi posti di lavoro;
· l’accoglienza di 10.567 richiedenti asilo per un anno.
www.sbilanciamoci.org
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