Il gran pasticcio su AstraZeneca

In tre giorni i governi di Germania, Francia, Italia e Spagna hanno dato un colpo durissimo alla campagna vaccinale, alla credibilità dell’Europa e della scienza. Ormai i dati li conosciamo e parlano di una percentuale infinitesimale di decessi che hanno coinciso con la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Sia le autopsie sia numerosi pronunciamenti scientifici sia l’esempio del Regno Unito con i suoi 11 milioni di vaccinati con AstraZeneca, hanno escluso un rapporto di causa ed effetto tra vaccino e morte. Ciò nonostante il governo tedesco, senza rivolgersi all’ente europeo di sorveglianza sui medicinali – l’EMA – ha deciso da solo di sospendere AstraZeneca dopo ben sette casi (SETTE!) di morti sospette su 1.700.000 dosi. Non contenti di questa trovata si sono rivolti ad altri governi per non essere lasciati soli in questa scelta. Come sappiamo Francia, Italia, Spagna e Portogallo hanno detto sì, ma ancor prima, Danimarca, Irlanda e Norvegia avevano dato spazio ad una psicosi collettiva che ha portato ad una crisi di fiducia di enormi dimensioni.

Bisogna pur chiedersi quali motivazioni ci siano dietro questa follia. Ebbene lo sfondo è quello ben noto della ricerca di un rischio zero che scatta in modo parossistico quando si tratta di vaccini. Come sappiamo tutti, nella vita umana il rischio zero non esiste in alcun ambito e, meno che mai, in campo sanitario. I cittadini di questo mondo in costante fibrillazione alla ricerca dell’errore e del complotto possono accettare di assumere medicinali di vari generi che hanno come effetti collaterali indicati nei fogli di istruzioni infarti, ictus, morte improvvisa ecc ecc. Possono anche accettare di mettersi ogni giorno alla guida di un veicolo a due o a quattro ruote correndo il rischio di morire o restare feriti in uno dei numerosissimi incidenti stradali che si verificano dappertutto con centinaia di migliaia di morti ogni anno. Accettano senza problemi che la propria casa sia uno dei luoghi a maggior rischio per i tanti incidenti domestici che possono capitare. Non si sconvolgono certo perché le principali cause di morte sono i tumori, gli ictus e gli infarti favoriti anche dagli stili di vita che ben pochi si preoccupano di cambiare (alcol, obesità, fumo, sedentarietà). Quando, però, si parla di vaccini sale l’eccitazione e l’opinione pubblica si consegna ad onde emozionali e così il fumatore incallito, il guidatore spericolato, l’obeso si mettono a cavillare sui rischi che le casa farmaceutiche farebbero correre alla gente ignara. Ovviamente senza nemmeno domandarsi cosa sia maggiore fonte di profitti tra una dose di vaccino e le miriadi di farmaci che vengono consumati per i più svariati motivi (dalla pillola anticoncezionale alla Tachipirina ).

I governi e tutti quelli che antepongono il pensiero razionale all’emotività dovrebbero combattere duramente contro questi orientamenti culturali e, invece, in questa grottesca vicenda dell’AstraZeneca scopriamo che si inchinano di fronte all’intreccio micidiale di disinformazione gestito dai media e da internet, credulità popolare, irrazionalità ed ignoranza. E sono pronti a minare una campagna vaccinale che è vitale per non morire ancora di covid, per tornare ad una vita normale e per salvare l’economia.

Sono pronti anche a far saltare l’Unione europea come sede di un potere politico condiviso. Prima attribuiscono all’EMA l’autorità per autorizzare l’uso dei farmaci, poi la scavalcano e la smentiscono con irresponsabile leggerezza. E non si rendono conto dell’enormità che hanno commesso scoprendo la realtà che si cela dietro la retorica dell’europeismo.

Perché autorevolissimi governi si comportano in modo così disastroso? L’unica risposta sensata è che siano succubi delle rispettive opinioni pubbliche le quali a loro volta sono preda di pulsioni irrazionali e si fanno guidare dai media in perenne ricerca di visibilità e di pubblico e da una rete internet che è da tempo sede di disinformazione e di manipolazione.

Quando si crea un putiferio per 30 casi di morti sospette su 5 milioni di somministrazioni si è di fronte ad un caso particolare di stupidità umana. Fosse stato veramente dannoso il vaccino AstraZeneca le morti sarebbero state decine di migliaia in tutti i paesi nei quali è stato utilizzato. E, invece, sono bastati sette casi per mandare in tilt le autorità della Germania cioè del primo stato europeo per popolazione, economia, peso politico. Escluso un caso di idiozia collettiva ai vertici istituzionali e scientifici tedeschi resta la spiegazione che si è già indicata e che getta una luce sinistra sulla fragilità delle democrazie.

Per fortuna che ci sono gli Usa e il Regno Unito. Il 4 luglio gli Stati Uniti festeggeranno la liberazione dal covid ha proclamato Biden e c’è da credergli visto il ritmo forsennato con il quale procedono le vaccinazioni. In UK sono già a 24 milioni di vaccinati che corrispondono al 50% della popolazione adulta. I contagi che erano solo pochi mesi fa 60 mila al giorno sono scesi a meno di 5 mila. I morti sono passati da 1.500 a meno di 100. L’8 marzo sono state riaperte le scuole che lì sono una priorità. Il 12 aprile riapriranno i ristoranti e i negozi e via via si raggiungerà la normalità senza più restrizioni il 21 giugno.

Così si comportano i paesi ben governati con classi dirigenti autorevoli. Fino a ieri si poteva pensare che i principali stati europei fossero su quella strada. Oggi non più

Claudio Lombardi

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