Il M5S e la sua utilità
Tante polemiche intorno al M5S che parte favorito nelle elezioni di oggi. Che il M5S possa fare un gran bene alla politica italiana è certo. Il pungolo dei 5 stelle è arrivato insieme ad una pioggia di scandali che hanno colpito la classe dirigente fallimentare che ha diretto l’Italia negli ultimi decenni. Nessun partito escluso, la connivenza intorno ad un sistema di potere degenerato è stata pressocché totale e si è estesa a categorie sociali, professionali e imprenditoriali che hanno prosperato a spese dei bilanci pubblici e grazie ad un sistema corporativo che ha bloccato la concorrenza.
Grillo nasce dall’incapacità dei partiti tradizionali di porre fine alla degenerazione e vuole rappresentare la rabbia di chi si è visto tradito dalla classe dirigente e di chi si è visto togliere quei margini di sopravvivenza che un sistema di welfare e fiscale ingiusto pur garantiva a molti italiani.
Il problema è che dalla rappresentazione della rabbia bisogna passare alla costruzione di un’alternativa che non può essere prendere il 100% dei voti. Chiaramente Grillo ha scelto di non fare nulla insieme ad altre forze politiche per poter continuare ad apparire l’unico “giusto” in mezzo a tanti disonesti. E per sottrarsi a qualunque prova di governo che, nelle realtà locali prese in mano dai 5 stelle, si è rivelata molto più difficile di quanto gli slogan gridati dal palco dei suoi comizi facessero immaginare.
Nonostante ciò sarebbe lo stesso utile che il M5S utilizzasse il grande consenso che ha per farci qualcosa senza aspettare che il disastro totale del Paese gli porti in regalo il 90 o 100 per cento dei voti.
Così in queste elezioni europee in mezzo al solito diluvio di battute, insulti, slogan ha fatto capolino qualche proposta per l’Europa che tanto costruttiva non è, anzi lascia proprio il tempo che trova perché chiedere gli eurobond cioè una sorta di condivisione dei debiti pubblici accompagnandolo alla minaccia di stracciare il fiscal compact (che è comunque ottuso e va cambiato) e di non pagare il 30% del debito italiano in mano a banche europee è senza senso, è un cumulo di battute propagandistiche inutili.
Nessuno ce l’ha con il M5S, ma anzi in tanti riconoscono che potrebbe fare molto di più se si decidesse ad essere un movimento vero e non la longa manus di disegni oscuri e a tratti farneticanti che provengono dalla coppia Grillo-Casaleggio. Si spera che i militanti prendano loro in mano la situazione prima o poi perché la novità del M5S sta stretta nella camicia di forza del proprietario del marchio che in ogni momento può cacciare i dissidenti e reprimere ogni opposizione interna
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