Il problema del fisco si spiega con l’inflazione

L’esplosione delle bollette di luce e gas, data per certa nel 2022, non c’è stata. Europa e governi (anche quello italiano, Draghi essenzialmente e poi Meloni) hanno lavorato bene e i prezzi dell’energia sono scesi. E gli altri prezzi che si erano impennati per il caro energia pure sono scesi? No. Chi i prezzi li decide coglie sempre l’occasione per imporre quelli a lui più favorevoli e cerca di mantenerli anche se non sono più giustificati.

Anche per il fisco c’è chi può solo pagare il dovuto e chi decide quanto dichiarare dopo aver incassato. I governi hanno sempre voluto favorire queste categorie chiudendo gli occhi di fronte all’evasione (calcolata al 68% tra le partite Iva) e concedendo frequenti condoni dei debiti con il fisco. Con l’aliquota fissa al 15% per gli autonomi la discriminazione è diventata legge. Ora la bozza di riforma fiscale consolida la disparità e la aumenta facendo credere che presto arriverà un drastico taglio delle aliquote per tutti. Con quali soldi? Con l’allargamento della base imponibile dicono. Si può essere certi che le misure favorevoli a chi i prezzi li decide avranno la precedenza e quelle per dipendenti e pensionati saranno subordinati al taglio della spesa per servizi. L’esempio della spesa sanitaria che finisce ai privati per le lacune del Servizio pubblico è la strada già tracciata

17 marzo 2023

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