Iran e Ucraina: nient’altro che la libertà

Nessuno in qualunque paese europeo fa caso alla sua libertà. È come l’aria che si respira: esiste. E quindi nessuno può costringerci a chiamare “operazione speciale” una guerra. Nessuno può dirci che il nostro paese non esiste perché apparteniamo ad uno stato più potente. Nessuno può arrestarci e bastonarci se, essendo donne, non ci copriamo corpo e capelli. Nessuno può costringerci a vivere secondo i precetti di una religione. Ci è costato caro arrivare a questa conquista. Tante lotte sociali e guerre terribili. Se non avessimo combattuto saremmo stati sottomessi al potere di un’ideologia mortifera che si chiamava nazismo e fascismo.

Altri stanno  ancora lottando per la loro libertà. Solo la resistenza degli ucraini armati dal mondo civile ha stroncato la pretesa di Putin di cancellare l’Ucraina. E solo la sconfitta della Russia aprirà la strada della pace. In Iran la dittatura degli ayatollah sta vacillando sotto la pressione di una rivolta delle donne che non ce la fanno più a vivere sotto la cappa di piombo del fanatismo religioso. Un popolo di giovani e di adulti le sta seguendo e in tanti stanno pagando con la vita la loro ribellione. Vogliono libertà, nient’altro che la libertà che è stata loro rubata dalla dittatura stupida e sanguinaria che si è impadronita del potere. La religione nel mondo civile sta al suo posto nelle coscienze. Se sale al potere rende tutto incivile e sbagliato

21 novembre 2022

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