Italiani ragioniamo (di Claudio Lombardi)
Se fosse possibile rivolgersi a tutti i cittadini invitandoli a ragionare lo farei. Questa possibilità è concessa a pochi, primo fra tutti il Presidente della Repubblica, ma i loro concetti sono ripetitivi e astratti dalla realtà, retorici e inconsistenti. Avviluppati in una coazione a ripetere sempre le stesse parole prescindono dall’evidenza dei fatti.
Qualcuno che vede e parla con lucidità c’è in verità, ma non fa breccia nell’opinione pubblica. Per esempio il mondo dell’associazionismo e dei movimenti della società civile raccolto da Sbilanciamoci (di cui si occuperà un altro articolo). Persino il vicepresidente della Commissione europea Olli Rehn ha detto con semplicità quello che tutti dovrebbero vedere e capire: ci sono pochi soldi, non ha senso usarli per non far pagare l’IMU che è una tassa sul patrimonio favorendo indiscriminatamente ricchi e poveri nel momento in cui li si potrebbe impiegare in modo molto più razionale per favorire una ripresa dell’economia e dell’occupazione.
Difficile da capire? No. Però il governo delle larghe intese e che fa della “stabilità” il suo credo va nella direzione contraria e si danna alla ricerca dei soldi per togliere l’IMU (aumentando però l’IVA). Perché? Perché è una rivendicazione di Berlusconi che punta a rafforzare la sua popolarità usando i soldi pubblici.
Un banale, semplice cinico calcolo di un baro della politica e dell’economia che gioca la sue carte per sé e per la sua banda, non per gli interessi generali. E una parte degli italiani contenta perché si rimette in tasca centinaia di euro mentre intorno lo spazio pubblico è sempre più devastato.
La stabilità, questa stabilità è diventato il mantra che le più alte cariche istituzionali e anche il mondo dell’economia ripetono come una giaculatoria. La stabilità di un governo senza uno scopo e senza progetto, strattonato per difendere l’interesse di un pluricondannato per reati contro lo Stato e incapace di svincolarsi da questa stretta mortale. Incredibilmente da anni questa stabilità è l’obiettivo vero del Presidente della Repubblica, di una parte del Pd e del Pdl. Ma è una stabilità che ha senso e serve all’Italia? Il caso dell’IMU dimostra di no, dice che è una stabilità di pura conservazione degli assetti di potere esistenti e che la selva di decreti legge che questo governo produce (come anche il precedente governo Monti) non riesce a camuffare perché sono tutti atti segnati da un compromesso a danno della legalità e dell’interesse generale.
Berlusconi viene difeso fanaticamente dai suoi che si rendono complici politici e morali, come lo sono da anni, di tutte le illegalità di cui il sistema di potere berlusconiano ha avuto bisogno per tenersi in piedi. L’assalto al potere ha portato in posizioni di comando e ha premiato con ricche carriere un ceto di persone che rappresentano il berlusconismo nei media, nelle assemblee elettive, nella società. L’ideologia che tiene insieme queste persone è lo schiacciamento dell’interesse generale su quello personale. Difendono il loro capo che formalmente è definibile un criminale che si è dato alla politica e che l’ha utilizzata per la sua impunità senza nessuna esitazione perché difendono loro stessi, i loro guadagni, le loro carriere.
Di qui l’appello agli italiani a ragionare. Ci conviene tenere insieme questo blocco di potere? Dove possono portarci se gli diamo ancora spazio? Ce lo dobbiamo chiedere perché questa strada non porta stabilità, bensì scivolamento su un piano inclinato verso la sconfitta del Paese. Lasciamo perdere le faziosità di partito o ideologiche, qui si parla del nostro futuro e nessuno può essere così cieco da rinunciarci e metterlo nelle mani di gente di malaffare che promette e agisce a nostre spese.
E poi: più passano i giorni e più non si capisce il senso di un’alleanza di governo che non è casuale, ma è stata fermamente voluta e che sottotraccia resiste da molti anni. Davvero non si capisce cosa spinga i politici del Pd a non abbandonare la “nave dei folli” e ad imboccare la strada di una rinascita dell’Italia che per essere tale deve basarsi sull’onestà, sulla legalità, sulla capacità.
Se si potesse ragionare insieme sarebbe difficile non riconoscere che oggi è questa strada che ci conviene imboccare e che questa stabilità è un tragico imbroglio.
Claudio Lombardi
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