La legalità della Meloni e la legalità vera

Giorgia Meloni usa ripetere che l’Italia non è una “repubblica delle banane” perché non accetta che le navi delle ONG trasportino migranti dalle coste libiche ai porti italiani e che la frontiera sia varcata per imposizione e senza un titolo giuridico da chiunque riesca a fare rotta verso l’Italia. Dal punto di vista formale ha ragione ed è ormai stucchevole ascoltare la solita litania sul diritto del mare, sui naufraghi da salvare, sull’accoglienza come un dovere. Il diritto del mare impone il salvataggio dei naufraghi e basta, non l’immigrazione incontrollata né può attribuire un diritto ad entrare in Italia. Le contrapposte emotività hanno stufato. Pubblicità ingannevole smentita dalla realtà.

In Italia, però, abbondano altre illegalità e fanno parte sia del patto sociale che di quello di potere che unisce la classe dirigente. La più grande è considerare lo Stato una mucca da mungere e le risorse pubbliche terra di nessuno da saccheggiare. Il governo Meloni invoca legalità, ma il centro destra è il padrino politico degli evasori e da sempre protegge intere categorie lavorative che non compiono il loro dovere verso il fisco e che evadono (dati del Ministero dell’economia) il 68% dell’Irpef dovuta. In questo caso il centro destra non invoca la legalità, ma la straccia imponendo condoni fiscali a ripetizione e una flat tax che spinge ancora di più verso l’evasione e il nero

10 novembre 2022

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *