La Russia e il nostro risveglio

Il risveglio è sempre un momento di passaggio. A tre mesi dalla prima guerra di invasione in Europa dal 1945 l’effetto notte si fa ancora sentire. È difficile prendere atto che la realtà del mondo si è avvicinata a noi. Guerre ce ne sono state e ce ne sono, ma noi europei pensavamo di andare d’accordo con tutti grazie alla nostra potenza economica. Pensavamo che la Russia alla quale siamo legati perché è sì lontana, ma la sua testa artistica e culturale guarda a noi e non alle steppe asiatiche, fosse ormai addomesticata. Mai avremmo pensato che potessero scatenare una guerra per conquistare una nazione che vuole far parte dell’Europa.

Facciamo fatica a riconoscere che anche la nostra parte di mondo non dipende esclusivamente dai nostri buoni pensieri e che la logica dell’imperialismo della quale abbiamo letto sui testi scolastici esiste ancora e guarda a noi. Molti che hanno cercato fin dall’inizio di comprendere le “ragioni” di Putin non riescono a risvegliarsi da decenni di storia anche tormentata, ma sempre in pace. Pensano “ci deve essere una ragione” ed escludono la più ovvia: in Russia si è affermata una leadership che chiede più territori e più potenza. Per questo va fermata

18 maggio 2022

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