La tentazione della rabbia e dell’isolamento (di Claudio Lombardi)
La situazione è drammatica e i responsabili sono tanti sia fuori dai confini nazionali che all’interno. Prendersela con i grandi speculatori della finanza è difficile. Appaiono tanto lontani quanto “innocenti” nel fare i loro interessi come fossero animali che seguono solo il loro istinto. In realtà una finanza ormai sconfinata nel gioco d’azzardo criminale non ha giustificazioni e vive grazie alla complicità dei governi che hanno tolto ogni limite alla fabbrica virtuale dei soldi. Diciamolo più chiaro: la politica negli stati più potenti del mondo ha aiutato la speculazione finanziaria e continua a coprirla. Questa la causa prima.
L’Europa e l’euro pure sono responsabili e sono più vicini a noi. Ma cosa è meglio: sfasciare tutto e navigare da soli nel mondo (in questo mondo e con un debito pubblico come il nostro si è dipendenti dai prestiti per vivere) oppure stare dentro l’Europa? Meglio l’Europa e lottare per imporre una direzione politica che controlli la moneta e il cambio.
Tutto qui? No, perché altri responsabili sono qui tra noi e sono le classi dirigenti che hanno usato lo Stato per farsi gli affari loro. Mica solo i politici, ma tanti tanti altri. Guardiamoci attorno, forse anche il nostro vicino di casa truffa lo stato perché dichiara il falso per prendersi i benefici riservati a chi guadagna poco. I politici hanno fatto male il loro lavoro, certo. E devono essere cambiati, certo anche questo. Ma perché lo stiamo dicendo da anni e si sta cominciando a farlo solo ora? Guardiamoci un po’ allo specchio, sù, perché noi tutti li abbiamo votati e tollerati. E non è Berlusconi che oggi è valutato oltre il 20% dei voti? E non vi viene in mente una relazione tra sfascio e chi ha governato per tanti anni? E allora?
Tanti urlatori dicono di avere il popolo dalla loro parte. Ma quale popolo? Il popolo siamo tutti e ognuno di noi decide da chi farsi rappresentare. Non è che chi urla, solo per questo, parla a nome nostro.
Soprattutto diffidiamo dalle semplificazioni. La ricerca di una spiegazione rapida e rassicurante, un nemico contro cui sfogarci. Per esempio la politica che è vista solo come il regno degli inganni e come un peso per la società. Si diffonde il mito della democrazia diretta che non si integra con gli stati e con le istituzioni, ma li sostituisce magari con un collegamento internet. Bello, vero? Peccato che la politica sia lo specchio della società e che i migliori fanno dappertutto una gran fatica ad avanzare e che i peggiori si affermano con più facilità. Dappertutto o quasi. Qualcuno dovrebbe studiare il fenomeno.
Sta di fatto che spesso furbizia, cinismo e disinteresse per i valori morali premiano più che il lavoro onesto, la dedizione al proprio dovere, l’onestà intellettuale. Ma i primi hanno bisogno dei secondi come dell’aria che respirano sennò su chi prevarrebbero? L’arte di sedurre gli elettori, per esempio, è indispensabile ben più del ragionamento pacato. Seduzione significa anche urlare la rabbia degli altri rappresentandola sul palcoscenico come fa Grillo. Crea empatia, si dice, e tutto sembra più semplice. L’empatia convince di più, si sa. Già, ma poi?
L’alternativa? C’è, ma è difficile e più complessa. La crescita culturale e civile e la democrazia sono le basi per una maggiore libertà e per una ricchezza più diffusa. Non servono più straricchi, servono più benestanti, milioni di benestanti. Ma bisogna crescere e prendere in mano il proprio destino. Come? Organizziamo la partecipazione alla politica con partiti, movimenti, associazioni. Scendiamo in piazza, ma su obiettivi concreti e realizzabili. E non facciamoci più prendere in giro. Cambiare in meglio si può, ma bisogna usare il cervello
Claudio Lombardi
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