La violenza delle periferie

Per aver indicato nelle periferie, fisiche e spirituali, il problema del nostro tempo Jorge Mario Bergoglio è stato eletto Papa. Il concetto di periferia implica una separazione da un “centro”. Nelle prime si vivrebbe una vita difficile fatta di rabbia, povertà ed emarginazione. Al centro si concentrerebbero tutti i privilegi.

Chi accetta questa narrazione guarda con indulgente comprensione la ribellione delle periferie che sconvolgono la Francia in questi giorni. Se un poliziotto che uccide volontariamente una persona disarmata deve essere punito a norma di legge anche i teppisti che devastano le città e le saccheggiano vanno puniti. Le periferie capiscono la giustizia e non sono abitate soltanto da giovani allo sbando che trovano la loro identità nella violenza. C’è una maggioranza silenziosa che subisce la “legge” delle bande. Questo forse è il problema: la periferia che diventa il ghetto dell’illegalità. Lo stato francese non fa mancare assistenza e servizi pubblici a nessuno. Se alcuni non trovano nell’istruzione, nei sussidi, nella sanità e nei servizi per l’impiego la motivazione per sentirsi parte della nazione tanti altri godono di ciò che nel mondo è rarissimo trovare e meno che mai nei paesi islamici ai quali tanti giovani sentono di essere vicini pur essendo francesi e pur di ribellarsi al loro Paese. C’è molto da fare per migliorare la vita nelle periferie, ma basta con il pietismo che legittima la prevaricazione di minoranze violente

1 luglio 2023

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