La violenza tra i giovani

Tra i giovani si diffonde la violenza perché sono saltate le inibizioni, i controlli sociali e familiari, il timore delle conseguenze. Il delirio di onnipotenza è una spinta potente che dilaga quando non trova ostacoli e premia con il prestigio tra coetanei e la conquista di più elevati standard di consumo. Come si affronta? Per i benpensanti è una questione di campetti di calcio, palestre e piscine, biblioteche, luoghi di aggregazione (cioè?) e soprattutto di soldi per il recupero delle periferie (un concetto astratto). Il senso è sempre uno solo: se qualcuno abbraccia la violenza e compie atti criminali la prima colpa è della società che non gli offerto abbastanza.

Impostazione sbagliata perché ignora la stragrande maggioranza di giovani che non compiono reati e non sono violenti. A loro bisogna offrire un patto: facciamo di tutto (ciò che è scritto sopra e molto di più) per aiutarvi nella vita, ma chi sbaglia paga. Scuole vandalizzate, mezzi pubblici distrutti, illegalità? Pagate. Senza punizione non c’è confine e non c’è redenzione. Recuperare la “pecorella smarrita” è un mito illusorio. Il primo punto è sempre dimostrare che scegliere la delinquenza non paga. Per questo la repressione deve essere certa. Risolveremo così il problema della violenza e della delinquenza giovanile? No, ma scoraggeremo altri dal seguire questa strada e daremo coraggio alla grande maggioranza

15 gennaio 2024

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