L’immigrazione non è un’emergenza
Pubblichiamo la lettera inviata al Foglio da Emilio Del Bono sindaco di Brescia.
L’immigrazione non è un’emergenza, è un processo che l’Italia vive da anni. E come tale va trattato, con norme adeguate, senza cavalcare le paure, ma non negando i forti risvolti di sicurezza dei cittadini e di integrazione. Nè accogliamoli tutti, nè chiudiamo i porti, quindi. Sono slogan, mentre un paese maturo deve darsi una legislazione moderna in fatto di immigrazione. Innanzitutto sgombrando il campo da alcune ipocrisie di comodo.
Gli uomini e le donne che arrivano in Italia sono nella maggior parte dei casi migranti economici, ma, una volta sbarcati clandestinamente, vengono trattati tutti come richiedenti asilo. I flussi non vengono governati e gli immigrati iniziano l’iter per il riconoscimento di uno status che nell’ 80% dei casi non verrà loro concesso, condannandoli di fatto alla clandestinità perchè le espulsioni restano quasi sempre inattivate. Nel frattempo vivono sradicati dal territorio che li ospita, dimenticati spesso in alberghi che lucrano su questo sistema, non lavorano, non seguono percorsi di formazione adeguati e taluni diventano facile preda della criminalità .
Va introdotto l’obbligo di prestare servizi di pubblica utilità per i comuni e vanno superati i bandi prefettizi che hanno come unico contenuto il pernottamento, il pranzo e la cena. Non è possibile accettare che centinaia di persone, nell’attesa di vedere perfezionata la loro pratica, ciondolino tra un parco e una stazione nulla facendo e nulla imparando.
Sono questioni da affrontare legislativamente in modo organico, dati di fatto dai quali non si può prescindere. Invece, ci ritroviamo con la Bossi – Fini e avviamo dibattiti parziali solo sul tema dello ius soli, alimentiamo le insicurezze con presunte emergenze, continuando a non affrontare la vera questione: il governo dei flussi e il rispetto rigoroso delle regole di chi è ospite.
Il nuovo decreto immigrazione pare preveda il rilancio del sistema degli Sprar, una buona soluzione che però non può essere sufficiente, perchè servono altri interventi strutturali.
Certo, c’è un tema sovranazionale, l’emergenza nel Mediterraneo deve coinvolgere l’Unione europea e la comunità internazionale, ma non per questo il governo può eludere il nodo di una nuova legislazione. Su questo aspetto noi sindaci, che siamo in frontiera, abbiamo molto da dire e siamo pronti a un confronto serio, senza rimozioni, per trovare finalmente delle risposte. Dobbiamo iniziare un gruppo di lavoro per archiviare la Bossi – Fini e costruire una nuova legge che coniughi sicurezza e integrazione.
Il tema è spinoso, ma siamo obbligati ad avviare una stagione di concretezza. Il pragmatismo non va confuso con la mancanza di ideali, essere di sinistra vuol dire far stare bene i cittadini e questo oggi non avviene, perchè sono soprattutto i ceti popolari a subire il disagio di una immigrazione non governata. Dobbiamo evitare la saldatura tra una povera umanità migrante e un disagio autoctono crescente. È tempo di affrontare il tema migratorio in modo maturo, non lasciandolo in mano a utopie irrealistiche o a propagande populiste.
Emilio Del Bono, sindaco di Brescia
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