L’Italia dei bonus va allo scontro
Italia – Francia. A cosa mira la prova di forza avviata dal governo italiano? Ad una redistribuzione dei migranti. Giusto principio, ma potrebbe accadere che all’Italia se ne assegnino di più e non di meno. L’obiettivo di fondo proclamato da Giorgia Meloni è una strategia europea per bloccare le partenze dall’Africa e far prevalere i regolari canali di immigrazione. Come pensa di arrivarci? Rompendo con i partner più vicini all’Italia? Sulla Francia c’è poco da dire. La sua reazione tradisce nazionalismo, arroganza e un pizzico di irresponsabilità per i toni e i modi. Di errori ne ha commessi tanti la Francia e se la Libia è diventata una centrale di destabilizzazione sotto la protezione militare russa e turca ha una buona parte di responsabilità. Una maggiore prudenza sarebbe opportuna. A meno che, nell’irritazione verso l’Italia, ci sia dell’altro: assetti di potere in Europa forse?
L’Italia del governo Meloni vuole contare di più, ma è impigliata nei problemi. Evasione fiscale, spesa pubblica e debito sono un freno allo sviluppo e alla modernizzazione nonché riflesso di una società corporativa e individualista. Invece di correggerla la spesa pubblica, cronicamente incapace di efficienza e di produttività, la conferma con le risorse destinate a compensare gruppi sociali ed elettori. I 60 miliardi (per ora) del superbonus 110% ne sono l’emblema. Un enorme regalo ai privati mentre il patrimonio pubblico degrada e la sanità è in crisi
14 novembre 2022
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