L’Italia in bilico mentre i partiti discutono l’elezione del PdR

DA UN LATO. Una crescente situazione di tensione al confine tra Ucraina e Russia che riporta l’eventualità di una guerra in Europa nel novero degli eventi possibili. Un crescente indebolimento degli Usa dilaniati da conflitti interni. Un’Europa nano politico in balia delle mediazioni tra governi e priva di una propria politica estera e di sicurezza. Una crescita dei prezzi di gas ed elettricità mai vista prima che mette in crisi le attività produttive. Una pandemia che da due anni blocca o rallenta le relazioni sociali, le attività economiche  e il funzionamento delle scuole. Un servizio sanitario indebolito. Una precarietà dei lavori che porta all’impoverimento di un numero crescente di lavoratori. Un Piano per spendere i fondi europei la cui attuazione è ancora incerta e confusa con il rischio di non ricevere i finanziamenti promessi. Un debito pubblico che ha toccato livelli mai visti negli ultimi 70 anni sostenuto da interventi della Bce fino al 2023. Un ritorno dell’inflazione che taglia i redditi reali. Un’incapacità di spendere per investimenti e una facilità di spendere per interventi assistenziali. Un settore pubblico che assorbe risorse e non produce risultati.

DALL’ ALTRO LATO. Berlusconi è offeso e ha rinunciato alla candidatura. I partiti da settimane discutono su chi eleggere Presidente della Repubblica alla ricerca del maggior vantaggio per loro

23 gennaio 2022

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