Lo scandalo della diseguaglianza

“Lo scandalo della diseguaglianza”…. Così lo chiamava Norberto Bobbio. Un dibattito aperto da anni a livello mondiale che non stanca, anzi brucia. Ottantacinque (85!) persone detengono un patrimonio complessivo di 1,7 trilioni di dollari. Vale a dire lo stesso di tre miliardi e mezzo di persone (3mila e 500 milioni) messe insieme. Lo dice il rapporto dell’associazione Oxfam. L’1 per cento dei terrestri possiede collettivamente 110 trilioni di dollari, pari a metà della ricchezza mondiale.

Quando se ne parla si pensa che il problema sia del Capitalismo mondiale e delle politiche neo-liberiste degli ultimi trent’anni come se fossero entità astratte e lontane e come se gli Stati fossero esenti da responsabilità. Eppure, il dato mondiale si compone di tanti dati nazionali…. Il nostro, per esempio, dice (Rapporto ISTAT 2012) che il 29,9% delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale. Un rischio di 5,1 punti percentuali più elevato rispetto a quello medio europeo (pari al 24,8%) come conseguenza della più elevata diffusione della severa deprivazione (14,5% contro una media del 9,9%) e del rischio di povertà vera e propria (19,4% contro 16,9%).

Una differenza insostenibile di redditi e, quindi, di possibilità di costruirsi il futuro. Un problema determinato da un sistema economico e di governo che, specie nell’ultimo decennio, ha favorito i ricchi e fatto pagare il conto della crisi ai ceti medi e bassi. Certo così non si può continuare altrimenti la situazione diventa esplosiva: occorre una scossa e una inversione di tendenza. Riforme sì, ma non quelle che spremono i ceti medi e i poveri bensì quelle che danno loro la possibilità di risollevarsi. Per esempio rimettiamo l’istruzione pubblica al primo posto (il più naturale ascensore sociale) e facciamo pagare le tasse ai ricchi. Pensiamo che i 2 miliardi di euro evasi da quella vergogna dell’Italia che si chiama Angiola Armellini (1243 case su cui non ha mai pagato imposte) sono l’equivalente di una manovra finanziaria

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