Ma quanto ci costa la transizione energetica?

Per fortuna che ci sono gli attivisti ambientalisti che imbrattano il Senato e bloccano il Raccordo anulare a Roma sennò non ci eravamo accorti dei problemi ecologici. In fondo sono solo una trentina d’anni che ci giriamo attorno. Loro scoprono l’acqua calda, ma la questione è seria perché noi siamo in Italia che è in Europa e tutti insieme contiamo per l’8/9 per cento delle emissioni di CO2, ma ci siamo impegnati in una transizione energetica difficile e rischiosa con accenti penitenziali. Carburanti, gas ed elettricità sono i protagonisti con il risparmio energetico come obbligo. L’obiettivo è abbandonare i combustibili fossili ed elettrificare tutto grazie alle rinnovabili. Sembra facile, ma è impossibile.

Lo stop a petrolio e gas significa fine delle ricerche di nuovi giacimenti, scarsità e aumento dei prezzi. La fiscalità sui carburanti va completamente riscritta, ma lo Stato non deve incentivare i consumi. Dovremmo costruire impianti di rinnovabili “a tappeto” e, invece, non si fa perché il paesaggio non si tocca. E allora dove si va? Una via è sbarrata, l’altra pure. Un capolavoro. Un assaggio delle tempeste che la transizione energetica può portare lo abbiamo avuto nel 2022. I governi europei hanno speso centinaia di miliardi per sussidiare le bollette gravate da meccanismi di prezzo adottati quando si giocava a creare i finti mercati dell’energia e sono finiti nelle tasche di produttori e operatori. Un altro capolavoro

5 gennaio 2023

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