Medio Oriente un brutto risveglio
Ancora una volta si fa concreto il rischio di una guerra generale in Medio Oriente. Il Presidente degli Stati Uniti è andato in Israele per trovare una soluzione prima che accada l’irreparabile. Gli Usa e, in misura minore, i paesi europei sono impegnati per scongiurare il conflitto mentre gli stati arabi si accodano alla furia delle manifestazioni anti israeliane. Dal Marocco all’Iran, dalla Turchia alla penisola arabica tutti uniti contro Israele. I Fratelli musulmani ai quali appartiene Hamas e l’Iran stanno conseguendo una vittoria geopolitica clamorosa mentre l’Europa ricade nel ricatto del terrore. Hamas scrive nel suo programma: “Le iniziative di pace per risolvere il problema palestinese contraddicono tutte le credenze del Movimento di Resistenza Islamico. Non c’è soluzione per il problema palestinese se non il jihad”.
È sempre più chiaro che la causa palestinese è un pretesto per chiamare a raccolta il mondo musulmano contro l’esistenza di Israele. Hamas è riuscita a mobilitare le masse arabe costringendo gli stati a schierarsi. Una guerra generale in Medio Oriente (con l’avallo della Russia e della Cina) torna ad essere possibile. Innumerevoli errori commessi da Israele in 75 anni di guerre e di conflitti non possono oscurare la minaccia reale costituita dalla più forte ideologia anti occidentale: l’islamismo. Un’ideologia che unisce stati e popoli in una logica di contrapposizione violenta che supera i confini e arriva fino in Europa
18 ottobre 2023
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