MES e PNRR: la tempesta perfetta

I ritardi nell’attuazione del PNRR forse non saranno recuperati. L’intervista del ministro Fitto a La Stampa di lunedì scorso fa sorgere il dubbio che il Piano sia stato scritto male fin dall’inizio e debba essere in parte rifatto. Il Recovery and resilience facility fu pensato nel 2020 per ricucire i divari tra i paesi europei su tre assi strategici: transizione ecologica, digitalizzazione, inclusione sociale. Grande visione, ma imposta con tempi e regole troppo stringenti ai quali l’Italia era del tutto impreparata. Di qui, a detta di molti, l’accozzaglia di migliaia di progetti tirati fuori dai cassetti e ammassati per fare numero e spendere il più possibile. Il cambio di governo ha aggiunto altri ritardi. Dopo sette mesi Fitto annuncia di voler riscrivere il Piano che dovrà concludersi fra meno di tre anni. Assurdo.

Messi così ci vorrebbe il massimo di collaborazione con la Commissione europea e di credibilità rispetto ai partner che hanno accettato per la prima volta la condivisione di obiettivi politici strategici e di finanziamenti, invece il governo che fa? Torna adolescente scontroso e si impunta sul Mes per il quale era già stato raggiunto un accordo che ora è solo da ratificare. Motivi identitari di una destra che non vuole crescere. La tempesta perfetta si intravede all’orizzonte e il governo Meloni sta puntando proprio lì

26 maggio 2023

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