Migranti: il braccio di ferro con l’Europa

È sempre più chiaro che il governo sui migranti sta cercando una prova di forza. I numeri in gioco non giustificano ciò che sta accadendo. Il 10% degli arrivi via mare sbarca dalle navi delle ONG. Che si tratti di naufraghi (da sbarcare nel primo porto sicuro) o di migranti irregolari (dovrebbero essere accolti dallo stato a cui appartiene la nave) conta poco. Trattati, accordi e regolamenti obbligano l’Italia all’accoglienza così come avviene già per altri stati europei. Quelli che arrivano dall’Africa non sono certo i soli ad essere accolti. Sono gli unici, però, che sono gestiti da bande criminali e l’Italia avrebbe tutte le ragioni per non aiutarle.

Tuttavia, i numeri non sembrano impossibili da gestire e l’Italia è un paese che soffre molto la mancanza di manodopera. Una soluzione razionale sarebbe accoglierli aprendo loro la strada del lavoro da subito invece di parcheggiarli nei centri o di trasformarli in clandestini. I numeri, però, potrebbero aumentare a dismisura e non li controlliamo certo noi. Non si può andare avanti così. La strategia giusta nell’immediato è la condivisione su scala europea e poi, come ha spiegato Giorgia Meloni nel discorso della fiducia, aprire canali di immigrazione regolare e hot spot in Africa per intercettare le richieste di asilo e di immigrazione. Tutto appare molto difficile, ma sbloccare la situazione è necessario. Chiaramente la prova di forza del governo mira a questo, ma non funzionerà

6 novembre 2022

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