No alla sanità del si salvi chi può
Come se fosse spinta da una mano invisibile la nostra sanità pubblica si sta sgretolando. E chi può paga di tasca sua visite ed esami. Gli italiani già oggi sborsano 40 miliardi l’anno per curarsi. In una società di ricchi consumi non è uno scandalo. Il problema vero sono quelli che non possono pagare e che rinunciano alle cure. Il problema sono i pronto soccorso sempre più inaffidabili, gli ospedali intasati e i medici di base insufficienti. L’idea di un servizio sanitario che dia tutto a tutti si è rivelata un’illusione come altre utopie nate negli anni ’70. La regionalizzazione ha fatto il resto. Elementi oggettivi pesano e peseranno sempre di più: molti anziani, molte patologie, molte cure e molti farmaci costosi, più gli immigrati. La sanità pubblica è sotto finanziata da anni, ma evasione fiscale e tagli di contributi ed imposte caricano la spesa sui pochi (13%) che pagano interamente le imposte. E poi la macchina della sanità ha molte isole di spreco ed inefficienza difficile da affrontare.
Ci vorrebbe un nuovo patto facendo cadere l’utopia del servizio universale e concentrandosi su ciò che è essenziale e non può mancare. Intanto si faccia di tutto per assumere medici e infermieri offrendo retribuzioni molto più alte di quelle attuali cancellando assurde limitazioni alla spesa per il personale che somigliano sempre più ad un sabotaggio.
7 gennaio 2024
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