Non c’è più niente da fare, è stato bello sognare…. (di Angela Masi)

“Io al mio popolo gli ho tolto la pace: Non ho seminato che contrasti, discussioni, contrapposti schieramenti di pensiero. Ho sempre affrontato le anime e le situazioni con la durezza che si addice al maestro. Non ho avuto né educazione né riguardo né tatto. Mi sono attirato addosso un mucchio di odio, ma non si può negare che tutto questo ha elevato il livello degli argomenti e di conversazione del mio popolo”.  Don Luigi Milani.

solidarietàLe cronache dei TG pochi giorni fa contemplavano anche il funerale della famiglia marchigiana che alla vita e alla lotta per la sopravvivenza ha rinunciato passando, almeno si spera, a miglior vita. Nessuna ironia in questa frase, solo rabbia e stupore…. Indignazione? Può essere, ma da qualche anno abbiamo smesso….

Il signor B. lascia il Paese in una situazione drammatica. Canti e balli per le sue dimissioni… a distanza di poco più di un anno il popolo ha dimenticato e alle urne lo premia con uno strepitoso 125 seggi alla Camera e 117 al Senato.

Il dottor Bersani continua a cercare la risposta giusta alla drammatica situazione del Paese, ma non la trova. Forse perché ha “vinto” le elezioni con così pochi voti che qualcuno ha detto:  “ancora qualche settimana e ce la facevi a perdere”. Insomma abbiamo bisogno che qualcosa cambi e di trovarla ‘sta strada almeno per dire ai cittadini di resistere e sperare, ma chi dovrebbe guidare il rinnovamento non vince.

La novità dell’anno – l’exploit del M5S – tanto acclamata all’estero e elogiata persino dalla dott.ssa Le Pen non porta chiarezza e non si sa come il movimento intende onorare il mandato che i cittadini italiani gli hanno conferito. Ci aspettavamo botti e saette e tanti cambiamenti e, invece, l’unico risultato è stato lo stallo e i comitati dei saggi. Per fare che? Per arrivare senza annoiarci al nuovo Presidente. L’unica novità i conflitti interni al movimento gestiti, o forse annullati sul nascere dal supremo garante nonché fondatore, Grillo.

Aspettiamo di vedere un po’ di personalità politica autonoma di almeno qualcuno dei grillini? O anche una proposta che non sia la solita frase provocatoria lanciata sul blog? Faccio una battuta maligna: probabilmente col primo stipendio d’oro in tasca avranno la mente rilassata per pianificare i progetti politici.

Troppe le situazioni di criticità che con il governo Monti non hanno trovato soluzione. Da una recessione economica che ha messo in ginocchio numerose imprese, causando una crisi occupazionale senza precedenti, all’emigrazione cresciuta del 30% ( più di 80.000 persone, la metà della quali di età inferiore ai 40 anni, hanno lasciato il nostro Paese); dal monito dell’Unione europea e dei suoi Paesi più forti sul rischio di default al penultimo posto destinato al bel Paese per le spese destinate alla scuola e alla cultura.

Di responsabilità veramente poca. Ognuno tenta disperatamente di dar pace a sè stesso provando a convincerci che il dramma che ci si presenta di fronte non l’ha creato lui.crisi Europa

Questo accade nel “mondo di sopra”. Nel “mondo di sotto” intanto….

Monia: “Mi sono laureata nel Luglio del 2007 in Scienze dell’Educazione e dal 2001 lavoro presso una cooperativa come Educatrice. Di anno in anno ho visto abbassare il mio stipendio fino ad arrivare a stipendi da fame. Dopo alcuni mesi dalla laurea ho avuto la fortuna di trovare un impiego a tempo determinato per una multinazionale della moda. Le condizioni di lavoro erano massacranti, stressanti ed umilianti. Mi dissero che non potevo sperare di fare quel lavoro nel migliore dei modi dato che nella vita avevo solo studiato. Dopo 7 mesi non ho avuto il rinnovo del contratto, ho trascorso l’estate da disoccupata e da circa 10 mesi invio curriculum senza ricevere una risposta. Devo, quindi, dedurre che quello che mi hanno detto forse era vero? Altamente deprimente credere che ho impiegato tutta la mia vita nello studio a sgobbare sui libri per non saper fare nulla”.
precariatoFrancesca: “Mi sono laureata in lingue nel 2001 (con specializzazione in tedesco e francese). Dopo la laurea ho iniziato al meglio. Ho lavorato all’estero per più di un anno supportando un team di ingegneri per società farmaceutiche, in Svizzera ed in Francia, dove lavoravo essenzialmente come traduttrice ed interprete nelle linee di produzione. Purtroppo si trattava di progetti con scadenze vincolate ad appalti. Così ho cominciato a lavorare in Italia come assistente con mansioni di segretaria. Ho voluto sperare nel meglio. Così ho continuato a cercare un lavoro diverso, in un contesto internazionale e stimolante. Sono approdata in una società che si occupa di ricerca e selezione di personale altamente qualificato, riconosciuta a livello mondiale. L’ambiente era piacevole e giovanile, stimolante e intellettualmente appagante. Ma è arrivato il ridimensionamento aziendale e sono stata mandata via. Faccio presente che in tutte le mie precedenti esperienze avevo un regolare contratto a tempo indeterminato… compresa quest’ultima, in cui è stato utilizzato l’espediente dei sei mesi di prova per poter concludere il rapporto di lavoro. Niente indennità di disoccupazione. E così eccomi a 34 anni, ricco curriculum professionale, ma disoccupata. Dovrei ricominciare daccapo magari rifare quello che avrei potuto fare a 18 anni subito dopo il diploma. E questo nella migliore delle ipotesi, dal momento che per molte agenzie di somministrazione vengo definita “troppo qualificata” e pertanto non idonea. Tutto ciò non deve impedirci di continuare ad inseguire il nostro sogno… quello per cui abbiamo investito tanto, anima e mente. Spero di non dover cambiare mai idea”.

Angela Masi 

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