Non è il governo che non va è lo Stato
Un anno di governo di centro destra. Si fanno i bilanci come se un anno fosse un periodo di tempo giusto per poter giudicare un governo. Paradossale che i più critici siano quelli che hanno “avvelenato i pozzi” con leggi sciagurate che hanno ipotecato i soldi dello Stato per anni tra bonus, superbonus, erogazioni e sussidi a pioggia che la pandemia ha trasformato in frenesia di spesa pubblica improduttiva (sempre la più facile e popolare). Una spesa senza freni che sta andando a sbattere contro la crescita dei tassi e contro un debito che si avvicina ai tremila miliardi di euro. Presto gli interessi toccheranno i cento miliardi l’anno e già adesso mancano i soldi per le opere pubbliche, la sanità e la difesa.
Ma c’è di più e ce lo indica la situazione della sanità. A Bari ai primari del policlinico viene inflitta una sanzione perché hanno lavorato troppo durante la pandemia. In tutta Italia medici e infermieri fuggono dal servizio sanitario che paga poco e fa lavorare molto, le liste di attesa si allungano e sono a rischio pronto soccorso e presidi ospedalieri. Lo Stato, i suoi apparati, le sue leggi sono inadeguati e prevale spesso un formalismo inefficiente e ottuso. Ci vorrebbe una guida politica stabile e capace di anteporre gli interessi nazionali a quelli elettorali. Ci vorrebbe soprattutto tanta serietà
23 ottobre 2023
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