Pensieri sparsi su Berlusconi e sull’etica del potere (di Angela Masi)

Anche stamane l’autobus ha offerto lo spettacolo quotidiano del “fuori di testa”…. Sempre più frequente, sempre meno preso in considerazione. Stamattina parlava di soldi con un amico immaginario e ascoltandolo mi sono chiesta: “Chissà che storia tremenda ha, chissà se era un lavoratore, chissà se il lavoro lo ha perso, chissà se le sue turbe mentali derivano da situazioni personali e soggettive o se qualcuno deve sentirsene responsabile”.confusione etica

Ieri Repubblica ha pubblicato un trafiletto in cui si leggeva che una donna calabrese, che riceve poco più di 350 euro al mese di pensione, è stata sorpresa a rubare al supermercato per un importo totale di 7 euro e 50 centesimi. Denunciata per furto aggravato e a nulla è valsa la promessa di saldare il debito con l’accredito mensile del contributo pensionistico. E poi dicono che la giustizia non funziona!

Dall’altra parte della barricata, la scorsa settimana ascoltavo Daniela Santanchè, ospite di Servizio Pubblico. Non faccio nessuna considerazione di natura politica, mi chiedo solo: ma un pizzico di amor proprio la classe dirigente lo conserva? La politica è diventata così distante dall’essenza stessa che il termine esprime? Il potere, i soldi, la corruzione sono diventati così importanti da annullare sé stessi, la propria dignità e la propria etica? Un onorevole plurieletto, può continuare ad urlare in televisione che, nel caso del processo a Berlusconi per sfruttamento della prostituzione minorile non ravvede nessun reato e nessuna vittima? I ragazzi che di politica non hanno mai sentito parlare come interpretano una presa di posizione assolutamente contraria ai codici penali vigenti, ai valori morali e al semplice buon senso?

Berlusconi festeDa anni Silvio Berlusconi continua ad opporsi ai processi e a difendersi da essi, non dentro di essi, come spesso Marco Travaglio ricorda. Organizza manifestazioni contro la Magistratura a cui prendono parte i “suoi” parlamentari e i “suoi” membri del governo. Lancia la sua sfida sapendo che nessuno del suo partito oserà opporsi: lui è in Parlamento e ci resterà.

Non c’è niente da fare, invece di lasciare il passo ad altri, questa è gente che per fare meglio i propri interessi, si avvinghia ancora di più alla poltrona. Il governo Letta? Esiste per l’emergenza del lavoro, della crisi economica e per cambiare una legge elettorale che sta per essere dichiarata incostituzionale; non può e non deve diventare il tram che porta a spasso le proposte che servono ad alcuni partiti o ad alcune persone per fare la prossima campagna elettorale.

Un cittadino comune che avverte l’urgenza delle cose da fare non comprende la scelta dei temi e la scala delle priorità. Tutto appare strumentale e non genuino.

Berlusconi, però, deve abbandonare la scena politica. Lo dico così senza voler entrare nella questione ineleggibilità che mi sembra ridicola dopo 18 anni. Non sono esponente di un partito e parlo dalla mia posizione di giovane donna che ha sudato tutti i risultati che ha ottenuto nella vita. Ho dei principi, mi riconosco in alcuni valori e lo posso dire con chiarezza: per me è indegno di stare in Parlamento e sulla scena pubblica perché è l’esempio di tutto ciò che non va fatto in politica e attraverso la politica. E’ l’esempio di come la corruzione possa penetrare nel profondo della cultura civile spingendo le madri e i padri ad offrire le figlie per denaro, i giudici a vendersi le sentenze e i testimoni a giurare il falso. Da molti anni andava respinto dalle persone oneste anche se carico di potere e di voti, la coerenza, prima o poi, paga e punisce chi non ce l’ha.etica

Per capire mi sono messa a cercare i significati di etica e di morale. Magari sono io che non ho capito nulla di quello che accade intorno.

Tra le varie definizioni ne ho letto una che dà ragione ai miei pensieri: “L’uomo è al Mondo perché qualcuno lo accoglie. Si trova fin dall’inizio in una rete di relazioni e l’etica corrisponde al modo in cui gli uomini abitano la terra e per questo ha a che fare con l’abitare e in senso stretto con l’esistere. La nascita si colloca all’incrocio di una rete di legami, ed è perciò un fatto comunitario e sociale. L’etica coincide dunque con l’appartenere e insieme con il sentirsi parte. […]. La morale, in quanto modalità dell’appartenere può essere descritta come “conformità alle regole”, e le regole sono date per aiutare gli uomini a condursi nella vita. Ogni uomo prende consapevolezza di sé nel contesto in cui si trova, da qui una tensione costante tra il singolo e la comunità[…]”

Kant dice “il carattere essenziale di ogni determinazione della volontà per la legge morale è che la volontà sia determinata semplicemente dalla legge morale come volontà libera” (Critica della Ragion Pratica). Cioè: se faccio qualcosa per ottenere un vantaggio il mio comportamento non è morale. Devo farlo perché corrisponde ad un “valore”.

Insomma, i filosofi se ne sono occupati. Non mi aspetto che la classe dirigente sia fatta da filosofi, ma che sappia che non c’è vita pubblica senza etica e senza valori morali.cooperazione

L’etica personale e quella sociale devono essere intimamente connesse. L’uomo che ha un autentico desiderio di essere utile alla società e al bene comune, deve vincere la forte tentazione di agire per proprio tornaconto. Un uomo politico dovrebbe rappresentare un modello da seguire, dovrebbe essere visto come una persona giusta ed equa e con l’esempio spingere i cittadini a comportarsi onestamente. Solo persone che abbiano un profondo senso etico possono agire rettamente per il bene comune. E invece abbiamo avuto le istituzioni piene di indagati e i legami con la malavita come presenza permanente nei centri dove si amministra il potere.

No, così non si vive bene. E’ urgentissimo riformare la politica e rinnovare gli uomini.

Angela Masi

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