Perchè è il quartiere dove ho capito con i fatti cosa vuol dire politica di servizio e non essere al servizio della politica;
Perchè è esattamente come la descrivono televisioni e giornali, ma anche l’esatto contrario, ma non interessa a nessuno;
Perchè ho visto quanti danni può fare l’urbanistica ad ondate; quanti danni le scelte urbanistiche che non pensano alle persone che quelle scelte dovranno viverle;
Perchè ti prende, ti obbliga ad affrontarli quei problemi, senza invaghirti d’altro; senza inseguire nuove illusioni;
Perchè scopri l’importanza e la ricchezza delle relazioni umane tra persone appena conosciute;
Perchè a me che vivo nello stesso quartiere da 40 anni, ha dato una dimensione altra, diversa;
Perchè sono stata scippata nel mio quartiere e non a Scampia;
Perchè ho imparato che ad ogni obiezione ne corrisponde una esatta e contraria;
Perchè vivendo con le persone del quartiere ho visto la variegata composizione sociale;
Perchè ho capito, sentendolo sulla pelle, il significato della parola RESILIENZA;
Perchè la RESISTENZA non è solo il Viale;
Perchè la vivacità culturale, sociale, umana, artistica che è in questi luoghi “difficili” della città, non la ritrovi nei luoghi “facili”;
Perchè ad ogni piazza di spaccio, nota e segnalata, corrisponde una scuola, un centro sociale, un centro culturale, una biblioteca, una ludoteca, un centro d’aggregazione, una comunità, la sede di un’associazione che svolgono un’azione di contrasto quotidiana alla droga ed alla criminalità;
Perchè è un quartiere dove in molti scrivono libri e su cui molti scrivono libri ed io, in qualità di assessore alla cultura della municipalità, in quattro anni ho promosso decine di presentazioni degli uni e degli altri;
Perchè ogni mattina arrivandoci leggevo “Quando la felicità non la vedi, cercala dentro” ed ora mi manca!
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