Prendere sul serio la difesa dell’Europa
Bastano l’invasione dell’Ucraina e l’attacco Houthi alle navi mercantili che trasportano merci tra Oriente ed Europa a farci comprendere che il mondo nel quale i paesi europei pensano al proprio welfare e gli Stati Uniti pensano a difenderli è finito? Per 70 anni si è tenuto al minimo l’impegno a dotarsi di una credibile difesa. Ora che l’imperialismo russo “abbaia” alle porte dell’Europa e già mette nel mirino gli stati baltici. Ora che l’islamismo radicale dell’Iran con la “comprensione” della Turchia mira a sconvolgere l’assetto geopolitico nel Medio Oriente con la guerra è assurdo illudersi che bastino accordi commerciali e diplomazia a difendere interessi e identità europea.
L’Italia è stata uno dei maggiori beneficiari insieme alla Germania della protezione Usa. Ha risparmiato, ha potuto spendere (male) in tanti altri modi e lasciare che si diffondesse un pensiero pseudo pacifista che considerava con disprezzo le esigenze di difesa militare del Paese. Oggi forse si comincia a capire che nel mondo possono esserci anche quelli che ci considerano nemici e non esiterebbero ad aggredirci se non ci fosse l’enorme forza militare americana. Nel prossimo futuro però, anche se non sarà eletto Trump, gli Usa ridurranno il loro impegno logistico e finanziario e gli stati europei dovranno farsi carico della loro difesa comune. Ecco un tema centrale per le elezioni europee
18 gennaio 2024
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