Questa volta Berlusconi non vince: l’Italia è meglio di lui (di Teresa Petrangolini)
Nonostante sia sempre stata una profonda antiberlusconiana – è una questione di pelle -, non ho mai scritto niente sul perché votare Berlusconi sia “farsi del male da soli”, parafrasando Fiorello. La stessa Cittadinanzattiva è sempre intervenuta sulle cose che il Governo Berlusconi faceva, criticandole anche duramente, ma non ha mai fatto una battaglia contro di lui. I commenti, le critiche, le ingiurie, gli sberleffi sono sempre stati tanti e spesso lo hanno addirittura rafforzato, secondo il principio che dice che parlar male di una persona, ma comunque parlarne, porta pubblicità al destinatario. Ho anche provato fastidio negli anni passati ad ascoltare una sinistra che trovava la sua ragion d’essere nell’opposizione a Berlusconi, schiacciata su di lui e vittima essa stessa del gioco del cavaliere. Che sospiro di sollievo quando se ne è dovuto andare! Quanta riconoscenza per Napolitano che ci ha salvato da un incubo!
E adesso ci riprova. Ma sono certa che non ce la farà perché ci siamo tutti abituati a respirare un’altra aria e siamo meno propensi a farci imbrogliare, anche se le cose vanno male e siamo tutti molto più poveri di prima. Monti ci ha fatto soffrire parecchio ed è difficile oggi vedere uno spiraglio per lo sviluppo del paese, ma Berlusconi non ci può fare nulla per migliorare la nostra condizione, la può solo peggiorare, rompendo i legami internazionali e con l’Europa, portando bugie ed incompetenza al governo del paese.
Vorrei enumerare le ragioni profonde per cui la maggioranza degli italiani non lo voteranno:
– È una persona moralmente discutibile. Lo testimoniano i processi contro di lui, le amicizie che ha, la facilità con cui si è arricchito, i personaggi che ha portato sia in Parlamento e al governo sia nelle amministrazioni regionali e locali. Non dimentichiamo l’ultimo in ordine di tempo: Fiorito.
– Vede la politica come una farsa, una recita, in cui frasi ed azioni sono dettate dai sondaggi e non dalle cose vere, dai propri pensieri. In questa recita bisogna sempre aggredire qualcuno, vedere un nemico, costruirselo, come ha fatto con la magistratura. La politica è una cosa seria e lui l’ha resa, producendo purtroppo vari emuli in diverse formazioni politiche, un espediente per raggiungere altri fini . Non è l’unico ma è il simbolo vivente della politica fatta per sé e non per gli altri,
– E’ profondamente antidemocratico. In un giorno un partito che stava per fare le primarie è ritornato ad essere la sua azienda con gli esponenti del Pdl come dipendenti. Questa svolta ha inoltre reso impossibile cambiare la legge elettorale. Così continueremo ad essere tutti antidemocratici, andando a votare liste bloccate e ritardando un processo di rinnovamento della politica che faticosamente si stava avviando.
– E’ incompetente perché pensa che i problemi del paese si risolvano in modo semplicistico, con le ricette finte, con le promesse, salvo poi essere obbligati a fare provvedimenti micidiali come quelli che ha fatto, lui e non Monti, tagliando quasi completamente la spesa sociale e massacrando il Servizio Sanitario Nazionale, facendo allo stesso tempo finta di niente, anzi affermando che tutto andava bene e che i ristoranti erano pieni.
Qualche anno fa stavamo meglio, era più facile sorvolare su questioni così gravi (e non sono tutte). Oggi le vicissitudini della vita, la rabbia nel vedere le cose che non cambiano, la voglia di non litigare ma di risolvere i problemi, ci spingono ad essere più attenti, meno ingenui e illusi, più interessati alla cosa pubblica. Berlusconi incarna sicuramente un certo tipo di italiano, furbo, individualista, refrattario alle regole, come dicono in molti. Ma l’Italia in generale ha imparato sulla sua pelle a dover essere meglio di lui.
Teresa Petrangolini da www.teresapetrangolini.it
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