Ricchezza degli italiani: chi scende e chi sale

Tra italicum e elezione del Presidente della Repubblica i problemi dell’economia sono relegati in secondo piano. Ad eccezione dell’immissione di nuova moneta da parte della BCE che sarà annunciata oggi che, però, non risolve nulla perché ciò che conta è come saranno impiegati quei soldi.

Così si è dato ben poco rilievo ad una ricerca effettuata dal quotidiano Repubblica su dati di Banca d’Italia. Il tema è la ricchezza delle famiglie italiane e il dato che ne emerge è impressionante anche se già evidenziato più volte negli ultimi anni. Il patrimonio (immobili, denaro liquido e risparmi investiti) di 18 milioni di persone (il 30% più povero degli italiani) era nel 2008 il doppio del patrimonio complessivo delle dieci famiglie più ricche del Paese (114 miliardi di euro contro 58 miliardi).

Ebbene nel 2013 la situazione si capovolge: le dieci famiglie più ricche arrivano a 98 miliardi e i 18,1 milioni di più poveri scendono a 96 miliardi. Mentre l’economia cala del 12% le famiglie più ricche vedono crescere la loro ricchezza del 70%.

Se si cerca una risposta alla caduta del mercato interno italiano concausa della crisi economica eccola qui. La poca ricchezza prodotta va tutta a vantaggio di pochi.

Ora bisogna ragionare perché i membri delle dieci famiglie più ricche saranno pure stati bravi e fortunati, ma una distribuzione così diseguale della ricchezza fa male a tutti perché mina l’economia. Non a caso Obama nel suo discorso programmatico di ieri ha detto che aumenterà le tasse per chi ha redditi oltre i 500mila dollari l’anno per dare un bonus fiscale alla classe media.

L’idea che se i ricchi sono sempre più ricchi ci sarà un vantaggio per tutti è una pura illusione perché non è affatto detto che i ricchi investano i loro soldi per espandere o innovare le attività produttive. Al contrario, come accaduto negli ultimi anni, li metteranno nella finanza che è transnazionale e vive al di sopra del mondo reale succhiando risorse e non utilizzandole per lo sviluppo e l’innovazione

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