Roma: i guai della politica debole (di Claudio Lombardi)

truffa atacCon l’ATAC, se fosse confermato il traffico di biglietti falsi, si toccherebbe il fondo dell’intreccio politica – apparati pubblici – reati nella capitale d’Italia. Dopo questo fondo ci sarebbe soltanto lo stato-mafia gestito direttamente dalla criminalità organizzata. A Roma ancora non ci si è arrivati, in Sicilia e in alcune zone della Campania ci si è andati molto vicini.

Perché succede? Perché la politica è debole e non riesce a vivere per compiere la sua missione che è di definire e perseguire l’interesse della collettività e cade preda di gente che persegue solo il suo interesse travolgendo tutti gli ostacoli e trovando la lucidità per illudere, corrompere o prendere in giro gli elettori.

narcisismo dei politiciCi sono anche molti politici mossi dalle migliori intenzioni che, nel dissolvimento delle ideologie, hanno corso il rischio (anzi, lo hanno proprio fatto) di identificare sé stessi con la causa politica in cui credevano e sono finiti avviluppati in un meccanismo dal quale è difficile uscire: la corruzione da parte di soggetti forti (costruttori, affaristi, manager) mascherata da sostegno all’attività politica in uno scambio di favori sistematico.

Probabilmente a Roma è accaduto qualcosa del genere e non lo si scopre adesso con lo scandalo dei biglietti falsi perché gli indizi o i segnali o le manifestazioni più evidenti ci sono da tanti anni.

politicaPer questo a Roma come altrove la cura è una sola: legalità e una politica più forte. Politica più forte non significa più potere ai politici, ma una politica più diffusa e partecipata, una politica socializzata nella quale il controllo dell’opinione pubblica sia fondamentale così come la partecipazione alle decisioni e all’attuazione amministrativa dei provvedimenti. Su tutto la trasparenza e l’accessibilità alle informazioni come deterrente ai raggiri e agli imbrogli.

Bisogna fare terra bruciata intorno ai corrotti e ai corruttori e mettere nell’angolo i politici che imbrogliano le carte promuovendo sé stessi a finalità principale del loro lavoro.

quartieri romaUn’ultima considerazione riguarda lo sconcerto perché lo scandalo delle ruberie a Roma e della dissipazione del patrimonio pubblico non è imputabile solo alla banda di Alemanno che ha banchettato nelle aziende di proprietà pubblica imponendo solo in Atac e in Ama quasi 2000 assunzioni clientelari in cinque anni. Purtroppo occorre riflettere anche sull’esperienza delle giunte di centro sinistra sotto le quali sembra sia iniziato lo scandalo Atac. Non si tratta solo di questo però perché l’ingigantimento di tutto il sistema delle aziende comunali con conseguenti assunzioni e maggiori spese (magari all’ombra dei grandi eventi di cui si è alimentato il modello Roma) e le vicende di un piano regolatore che ha consentito la costruzione di interi quartieri senza i servizi (innanzitutto di trasporto) che erano stati promessi e pattuiti getta molto più che ombre sull’opera delle giunte Rutelli e Veltroni.

Pd dispersoQui torna il discorso sullo spappolamento dei grandi partiti ridotti spesso a macchine di potere in preda alla competizione tra gruppi e cordate prive di qualunque motivazione politica. Le vicende del tesseramento del Pd di questi giorni hanno rivelato una realtà sconcertante che conferma pienamente lo scenario sopra descritto.

Non solo questo partito è andato in direzione ostinata e contraria alle motivazioni che hanno portato alla sua nascita e che sono rimaste scritte nei documenti (e impresse nella mente di tanti militanti), ma ha anche bruciato il patrimonio di credibilità portato da una parte dei suoi “soci” fondatori che affondano le radici nei movimenti politici e sociali romani dei decenni passati.

Una saggezza antica dice che “Necesse est enim ut veniant scandala verumtamen vae homini per quem scandalum venit, ” (Vangelo di Matteo 18.7) il significato è semplice e profondo:”è inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale lo scandalo avviene” . Trattandosi di Roma la citazione latina ci sta bene e il senso calza a pennello con la situazione che stiamo vivendo soprattutto quando promette che i responsabili rispondano dei danni fatti. Chiunque essi siano.

Claudio Lombardi

1 commento
  1. Luca Montuori dice:

    ciao a tutti.
    Ieri ho postato un piccolo post sull’articolo riferito alle critiche al PD e al “movimento” mobbasta.
    Oggi visto questo articolo mi sembra più calzante ripeterlo…
    Dopo lo scandalo ATAC sembra che soprattutto a Roma non ci siano più speranze. Inoltro qui alcuni dati estratti dall’inchiesta di Bonini su Repubblica:
    Nel 2008 si sigla un patto bipartisan per la pacificazione e la continuità nella gestione dei trasporti capitolini tra centrodestra e centrosinistra in una cena a casa dell’ex ad dell’Ente Eur, Riccardo Mancini, braccio destro di Alemanno. Si blinda un sistema che consente la produzione di milioni di titoli di viaggio paralleli che non sono fatturati e che producono un fiume di denaro da spartire. L’incredibile frode denunciata in una relazione finita in Procura e confermata da un’altra indagine interna rimasta senza conseguenze.
    Secondo quanto dichiarato, la frode, iniziata da 13 anni, sarebbe stata “…un tram sul quale in tanti sono saliti e scesi arricchendosi. Manager, prima di tutto, e poi la politica. I benefici di un sistema che può drenare fino a 70 milioni di euro vanno oltre le istituzioni locali, e toccano anche alcuni parlamentari. Il salto di qualità arrivò nel 2006 quando si capì che al tavolo avrebbero dovuto sedersi tutti, centrosinistra e centrodestra. Il modo migliore per assicurarsi che nessuno lo avrebbe ribaltato”.
    Non posso ovviamente provarlo ma alcuni dei partecipanti a quella cena secondo me oggi siedono tra parlamento e Consiglio Comunale eletti nelle liste del PD. Alla faccia di quanti usano i mezzi pubblici anche come forma di resistenza civica.
    A Roma il PD, anzi i suoi quadri dirigenti, sono l’espressione peggiore della politica: Mobbasta.

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